“Allora, don Giuseppe, visto quello che hai scritto nella lettera al mio Vicario, vengo nella tua parrocchia sabato 25 e domenica 26 gennaio, dalla mattina alla sera”. “Ma riusciamo a vederci prima?”. “Potremmo sabato 18: vengo da te alle 16 per fare quattro chiacchiere; poi hai la Messa alle 18.30, giusto?”. “Si ferma a cena dopo?”. “Sì, ma breve, perché alle 20.30 devo essere a casa per un colloquio”.
Con questo semplice dialogo, sabato 28 dicembre, tra don Giuseppe (Lusuardi) e il vescovo Massimo è stata organizzata la “visita pastorale” a Poviglio.
È così che me la racconta il parroco di Poviglio, in servizio qui dal 2014.
Che cosa avrà scritto il don in quella lettera? Semplice: di essere presente nella nostra zona pastorale guardando a quello che c’è, senza organizzare nulla di particolare e senza dire del suo arrivo, così da rendersi conto dell’effettiva vivacità o povertà della Chiesa povigliese.
E così è stato, tra lo stupore di tanti che si sono visti il Vescovo, in talare e zucchetto fucsia, improvvisamente in mezzo a loro. Sarà ora difficile descrivere la visita in poche parole; scelgo l’ordine cronologico dei fatti, dando voce, in breve, alle persone che ho consultato.
Sabato 18 il Vescovo arriva per il colloquio col don; scherza in attesa di questi con gli scout in teatro e alla fine si ferma nella cappella per l’Adorazione eucaristica; presiederà la Messa servito da un chierico di un tempo che fu. Comincia dicendo: “Sono il vescovo Massimo, il vostro Vescovo…”. Poi la cena frugale e via per l’impegno a Reggio.
Sabato 25 è a Poviglio già per le 9 e resterà a confessare fino alle 12; è accompagnato da un prete giovane, don Emanuele Sica, che un bimbo del piccolo coro qualificherà come “ma è il figlio del Vescovo…!”, e che scopriremo essere il “Segretario per le Visite pastorali”.
Pranzo curato dalla sorella del don; “Mangia di tutto?”, “Beh, 3 o 4 volte all’anno si può fare!”. Riposino in poltrona.
Alle 14.30 c’è catechismo: eccolo con la terza elementare; in programma la visita alla chiesa per conoscerla nei suoi vari aspetti e arredi principali; il Vescovo prende per mano due bimbi e fa da “guida esperta”.
Poi col gruppo del “Cate-coro”; tra canti e dialogo improvvisato sul valore del servizio e su chi è il Vescovo ha tenuto l’attenzione di 60 piccoli.
Ore 16 visita a sorpresa e un gustoso thè dalla ex direttrice della nostra Scuola materna parrocchiale, ora ammalata.
Un po’ di adorazione, confessioni e poi la Messa per l’ammissione di 33 cresimandi.
Ore 19.45 in dialogo con un gruppetto di universitari sul tema della giustizia e sul valore dei cristiani nella politica.
Leggi il resto dell’articolo di M.C. su La Libertà del 5 febbraio