Scherzi a parte

È sbalorditivo quanto sconfortante vedere la facilità con la quale nei supermercati, nel giro di una settimana, si passi dai panettoni e dalle decorazioni natalizie, chiaramente senza il benché minimo accenno al presepe, il quale potrebbe ledere la dignità e la libertà di coloro che non professano la religione cristiana, ai coriandoli e alle maschere carnevalesche.
Ovvio, ciò che conta è il marketing, o meglio, il fare soldi, perciò da ogni periodo dell’anno si spremono gli aspetti più commerciabili e venali, gettando nell’immondizia tutto il resto.
In effetti ogni momento ha le sue peculiarità: la magia del Natale, la gioia della Pasqua, la facezia del Carnevale.

E a proposito di ‘spiritosaggine’, nemmeno a farlo per scherzo, per l’appunto, alla televisione, in successione, mi si offrono tre emblematici filmati:
– una pubblicità che sbeffeggia i frati, solo all’apparenza asceti oranti;
– un promo (ossia video promozionale) di una serie, che ha per protagonisti alti prelati al cui confronto il Valentino, ovvero Cesare Borgia, sbiadisce;
– un servizio in cui si mostra un politico che scimmiotta il papa.
L’escalation è notevole, ma lo è maggiormente la noncuranza dei più, quasi che sia normale, lecito, quando non addirittura legittimo, sbeffeggiare chiunque ovunque, nel nome di due inoppugnabili valori, la libertà d’opinione ed il diritto di cronaca, quegli stessi principi che poi vengono sistematicamente dimenticati quando in certe scuole si contesta la possibilità di fare il presepe, visto che anche in quel caso si lede sia la libertà di manifestare una reale o presunta fede, sia il diritto di ricordare un fatto storico.
D’altronde, si sa, Giano bifronte ha numerosi estimatori e la prassi dei due pesi e delle due misure è diffusa.

Leggi il resto dell’articolo di Mariacristina Nasi su La Libertà del 29 gennaio

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