Il futuro del «tecnantropo» nel nuovo libro di Sandro Spreafico
Un’altra gradita sorpresa di Sandro Spreafico, che dopo Historia. Innamorarsi di una “scienza sporca” (F. Angeli, 2016) e Cristianesimo e intelligenza della storia (Edizioni San Lorenzo, 2018), nel dicembre scorso è uscito con un nuovo volume. L’opera s’intitola È ancora possibile trattare con Prometeo? e ha come sommario Politica, etica, cultura nella morsa del “Sistema tecnico” (Gianni Bizzocchi Editore, 210 pagine, 20 euro).
Sei capitoli, a rivisitare e in certi casi riscrivere interventi tenuti dal nostro storico in consessi importanti, con un dovizioso corredo di note bibliografiche – tanto di cappello per chi è riuscito a confrontarsi con una galassia di autori mondiali, delle più diverse correnti di pensiero, elencati in decine di pagine che abbracciano oltre mezzo secolo – e al centro una galleria di tavole fuori testo dell’artista reggiano Francesco Fontanesi, dipinte tra 2016 e 2017. Anni recenti, in cui anche dai volti ritratti spiccano inquietudini, solitudini e deformazioni della contemporaneità. Del 2019 è invece il Prometeo che occupa la copertina della pubblicazione, dedicata dall’autore “Ad Alberto Ferrari e a Quinto Veneri educatori, che hanno onorato la Scuola negli anni della Ricostruzione”.
Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 29 gennaio