Aggiornamenti e riflessioni dal progetto di ospitalità invernale
Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita. Infatti, la preghiera, il cammino del discepolato e la conversione trovano nella carità che si fa condivisione la verifica della loro autenticità evangelica. E da questo modo di vivere derivano gioia e serenità d’animo, perché si tocca con mano la carne di Cristo. (Papa Francesco, Messaggio per la I Giornata Mondiale dei Poveri).
Quest’anno il progetto di accoglienza invernale diventa maggiorenne, sono infatti passati 18 anni da quell’inverno del 2002 quando la Caritas diocesana iniziò a proporre per il periodo invernale (dal 1° dicembre al 31 marzo) un progetto di animazione, formazione e servizio alle comunità parrocchiali della nostra diocesi sul tema dell’accoglienza.
In questi anni sono cambiate tante cose, soprattutto a causa della crisi economica che ci ha lasciato in eredità una povertà più diffusa e cronicizzata e ha indotto un cambiamento di modalità di intervento della Caritas, facendo cambiare le modalità di accoglienza.
Leggi tutto l’articolo di Andrea Gollini su La Libertà del 29 gennaio