Corinaldo e santa Maria Goretti

Nel cuore delle Marche il culto alla giovane santa del perdono

Pubblichiamo da La Libertà dell’ 8 gennaio la prima puntata della nuova rubrica SANTUARIAMENTE a cura di Valeria e Paolo Battistelli

Luogo

Corinaldo è un piccolo paese di cinquemila anime in una zona collinare alle spalle di Senigallia, in provincia di Ancona. Il paese è annoverato tra i borghi più belli d’Italia. Sono due i luoghi da visitare legati a santa Maria Goretti: il Santuario a lei dedicato posto alla sommità del centro storico; la casa natale ad un chilometro e mezzo dal centro.

Storia e devozione

A Corinaldo il 16 ottobre del 1890 è nata santa Maria Goretti. All’età di 7 anni, Marietta e la sua famiglia si trasferiscono nella campagna romana, vicino a Nettuno, per cercare lavoro. I Goretti dividono la casa con i Serenelli, il padre e il figlio Alessandro. Quando Maria ha quasi 10 anni, suo padre muore e inizia ad aiutare sua madre occupandosi dei fratelli e della casa, sostenuta da una grande fede in Dio. Alessandro ha circa 20 anni quando tenta alcuni approcci con Marietta, che lei fermamente rifiuta. Il 5 luglio 1902, di fronte all’ennesimo rifiuto di Maria che dice: “No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno”, Alessandro la colpisce ripetutamente con un punteruolo. Trasportata all’ospedale, la bambina muore il giorno seguente non prima di aver detto a sua mamma “Per amore di Gesù, lo perdono, voglio che venga con me in Paradiso”.
Alessandro viene arrestato e passa 27 anni in carcere e proprio qui gli appare Maria e si converte. Dopo aver chiesto perdono a mamma Assunta, vivrà il resto della sua vita in un convento dove morirà nel 1970.

Casa natale di santa Maria Goretti

 

Nel santuario sono presenti le spoglie mortali di mamma Assunta a sinistra dell’ingresso e di Alessandro Serenelli a destra.
Sotto all’altare centrale è posta una statua lignea della santa in atteggiamento di difesa. A fianco in un’urna d’argento si trova l’osso del braccio della santa, braccio con il quale la martire tentò di difendersi dal suo aggressore.
La casa natale è una piccola abitazione contadina che permette al visitatore di fare un tuffo nell’umile passato della famiglia Goretti.
Maria Goretti è stata la santa più giovane proclamata dalla Chiesa ed è stata la prima ad annoverare la propria madre tra i presenti alla sua canonizzazione. La cerimonia di canonizzazione per la prima volta nella storia della Chiesa si svolse in piazza San Pietro anziché dentro la Basilica a causa dell’impressionante numero di partecipanti. è ricordata come Martire della Purezza e a lei si affidano i fanciulli e i giovani come protezione nel cammino di crescita.

Riflessioni

Il tesoro che abbiamo portato a casa da questo luogo, dopo una bellissima chiacchierata con il sacerdote responsabile del santuario, spazia su vari fronti.
Dio in casa: come ha fatto Maria a rispondere così velocemente con la frase “Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno?”. Questa frase non è stata improvvisata: Maria ha risposto così perché Dio era di casa nel suo cuore. Non scordarlo: se il Signore è in casa con te, sta’ sicuro che ti rende forte di fronte ad ogni violenza e perfino davanti alla morte. Ci sono degli avvenimenti, dei fatti tristi e dolorosi, che da soli non riusciremmo a superare.
Il corpo: Marietta ci testimonia che il corpo non è un semplice involucro, un vestito appiccicato all’anima, che possiamo utilizzare a nostro piacimento e poi abbandonarlo per farne stracci. La piccola Maria Goretti aveva una tale coscienza del valore del proprio corpo, da dare la vita perché venisse rispettato.
Il perdono: Maria Goretti ha saputo perdonare il suo uccisore. Non le è stato facile. Ci sono ferite che non riusciremmo mai a perdonare! Ma perdonare significa credere nell’impossibile. Perdonare è l’unico modo per concedere speranza ai cattivi. Non vi è disperazione più grande di chi ammazza il proprio simile.

Marietta e mamma Assunta, perdonando Alessandro Serenelli, hanno veramente avuto il coraggio del bene e la forza di colmare un vuoto diversamente incolmabile. In tribunale al giudice e ai presenti che chiedono spiegazioni a mamma Assunta riguardo a quell’incomprensibile perdono, darà questa risposta: “Anche nostro Signore ha perdonato a quelli che lo hanno crocifisso! Perché io non dovrei perdonare? Per conto mio lo perdono di cuore. E se neppure Gesù Cristo perdonasse a noi?”. È così che alla sete di giustizia si unisce la sfida della pace.

 

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