Coordinatori dei Catechisti: un’intuizione lungimirante

Aperte le adesioni al percorso biennale che inizierà di nuovo a marzo

Si è concluso un mese fa il primo biennio di formazione per “Coordinatori dei Catechisti”, organizzato dall’Ufficio Catechistico Diocesano, che ha coinvolto 18 persone da 12 unità pastorali della Diocesi. Nel frattempo da marzo 2019 un nuovo gruppo ha iniziato il percorso, ricevendo a settembre il mandato quinquennale del Vescovo.

Racconto di una scoperta
Quando nell’autunno del 2017 i presbiteri furono invitati a confrontarsi nei vicariati su un possibile accompagnamento per figure di riferimento per la catechesi dell’Iniziazione Cristiana, i contributi oscillavano tra esigenze pragmatiche di “buona gestione” e grandi riflessioni sulla “necessaria riforma” della catechesi; d’altra parte, nemmeno l’Ufficio aveva piena padronanza di tutti gli elementi che sarebbero entrati in gioco avviando una tale proposta. A due anni da quell’inizio, non si può non constatare come l’esperienza, costruita volta per volta nel monitoraggio del gruppo dei partecipanti, abbia dato forma a un contesto assai significativo, per varie ragioni.

Un piccolo racconto dei frutti di questo biennio… Indichiamo come primo elemento la generale percezione da parte dei singoli di aver vissuto una bella esperienza di crescita personale: troppo spesso lasciamo che i servizi nella Chiesa siano una “prestazione d’opera” senza curare che siano anzitutto un luogo di consolidamento autentico della vita cristiana per chi li compie. Il percorso è stato, poi, una esperienza di Chiesa, grazie alla valorizzazione del contesto diocesano, alla presenza di formatori di livello nazionale, alla fraternità che si è creata nel gruppo, all’afflato spirituale che ha attraversato anche le proposte più operative.

Circa la catechesi per i bambini e i ragazzi, si è passati da una ricerca iniziale di strumenti “pronti all’uso” al desiderio di interpretare il proprio Incarico come custodi del senso e di uno sguardo profondo sugli obiettivi e le dinamiche della catechesi: in un’epoca in rapidissima trasformazione, infatti, non saranno “ricette sicure” a rendere salda la proposta ecclesiale, ma il discernimento intelligente nello Spirito dei segni dei tempi. Anche la “voglia di fare”, inoltre, è un ottimo segno, non certo per il pericolo di attivismo che potrebbe nascondere ma in quanto indizio di un desiderio missionario di generare alla fede nuovi cristiani, desiderio che invece tante volte appare sopraffatto della stanchezza e dalla disillusione. Infine, la richiesta di incontrarsi ancora, con modalità diverse rispetto al biennio appena concluso ma sempre in una prospettiva di condivisione e approfondimento, testimonia di nuovo la ricchezza di quanto vissuto (si veda il box tratteggiato).
Tra gli elementi da incentivare, s’impone l’individuazione di momenti comuni di formazione tra i Coordinatori e i loro Parroci. È il Parroco che fa richiesta formale di adesione al percorso per i propri Coordinatori, impegnandosi a sostenerne il servizio nella comunità e le spese di formazione; tuttavia sempre più evidente appare l’opportunità di superare la formazione per “categorie” di persone impegnandosi in una ricerca operosa di una fattiva corresponsabilità. L’Ufficio Catechistico e il Servizio per la Pastorale Giovanile (che promuove una simile iniziativa per i Coordinatori degli Educatori) stanno lavorando ad una possibile iniziativa.

Continua a leggere l’articolo su La Libertà del 18 dicembre…



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