Venerdì 8 novembre è stata celebrata, con molta partecipazione di cittadini reggiani, l’inaugurazione del restauro di Palazzo Omozzoli- Parisetti, in via Toschi 24 a Reggio Emilia. Il palazzo quattrocentesco proprietà della famiglia Omozzoli Parisetti fu destinato da Matteo Parisetti, che si può considerare il capostipite della famiglia, a Ospedale per i pellegrini e gli infermi, mentre la famiglia ha continuato a risiedere in un altro palazzo situato sul lato opposto di via Toschi ora della famiglia Calvi-Parisetti. Al suo interno fu poi costruito nel 1699 un oratorio detto Oratorio dei Pellegrini e dedicato ai Santi Pellegrino e Rocco.
La cerimonia è stata divisa in due parti: la prima, tenuta all’interno dell’oratorio, è stata quella più prettamente celebrativa. Ad essa sono intervenuti, nell’ordine, Raffaele Leoni, presidente dell’ASP di Reggio Emilia (titolare dell’attuale Casa di Riposo per Anziani che vi ha sede), il sindaco Luca Vecchi, il presidente della Fondazione Manodori Romano Sassatelli, il presidente dell’associazione Amici dell’Omozzoli-Parisetti Ennio Ferrarini, il delegato del Vescovo monsignor Tiziano Ghirelli. In questi interventi sono stati messi in luce l’importanza della famiglia Parisetti, il valore di quest’Ospedale del Pellegrino, primo in città, precedente anche al Santa Maria Nuova, l’importanza sociale dell’attuale Casa di riposo, unica per ora nel centro storico, e anche il sogno di arrivare non solo a completare il restauro di questa, ma anche di poter destinare allo stesso scopo altri edifici del centro storico che potrebbero essere oggetto di un analogo restauro .
La seconda parte invece, che si è tenuta all’interno della sede degli Industriali sempre in via Toschi, è stata quella più tecnica e descrittiva. A questa hanno partecipato la Sopraintendenza per l’Archeologia, i Beni culturali e il Paesaggio dell’Emilia Romagna con l’architetto Maria Luisa Laddago, i progettisti e direttori dei lavori architetti Walter Baricchi e Nicoletta Manzotti, l’impresa di restauro Esedra Restauri rappresentata da Salvatore Lafiandra, la restauratrice dei dipinti Chiara Davoli, lo storico dell’arte Massimo Pirondini ed è stato un entusiasmante excursus su tutte le fasi del restauro, illustrate in modo minuzioso mediante molte fotografie e filmati.
Continua a leggere l’articolo su La Libertà dell’11 dicembre…