“Era necessario che l’eroico diventasse normale, quotidiano, e che il normale, quotidiano diventasse eroico”. Questa frase, pronunciata da Giovanni Paolo II il 23 marzo 1980 a Norcia in riferimento a San Benedetto, riaffiora alla memoria di fronte ai giovani raccontati dalla mostra Santi della porta accanto.
È numeroso e variegato il popolo di visitatori transitato fino ad ora per l’esposizione, che sarà a Sassuolo fino al 14 dicembre: famiglie, classi di scuola e di catechismo, gruppi di bambini, ragazzi e adulti accompagnati alla scoperta di queste ventiquattro figure, nelle cui vite l’ordinario e lo straordinario sembrano intrecciarsi con sorprendente naturalezza.
Al termine di ogni “guida”, lasciando liberi i presenti di aggirarsi tra i pannelli, noto che molti si riavvicinano al bellissimo viso di Carlotta Nobile: una giovane violinista, scrittrice e storica dell’arte morta ad appena ventiquattro anni a causa di un melanoma. “Ci sono battaglie che non abbiamo scelto. Poi c’è la vita. E io quella non smetterò mai di sceglierla”. Queste sue parole campeggiano nello spazio a lei dedicato. Approfondendone la conoscenza si ha l’impressione che siano diventate carne nella sua esistenza.
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