La globalizzazione e il Black Friday

La globalizzazione ha accorciato le distanze. La velocità con cui circolano le comunicazioni e la facilità con cui avviene lo scambio di informazioni consentono di affermare che viviamo in un villaggio globale, in cui lo spazio e il tempo sono variabili relative e indipendenti.
La contaminazione culturale, secondo alcune correnti di pensiero, rappresenta un’autentica minaccia che porterà alla distruzione delle singole identità locali. Una sorta di “colonizzazione” da parte dei paesi più forti nei confronti dei paesi più poveri che favorirà la diffusione di una cultura consumistica, omologata e occidentalizzata, finalizzata a creare vantaggi solo per alcuni.
Al di là delle analisi politiche, economiche sociologiche e antropologiche, in merito alle quali solo la storia ci consegnerà la verità, gli aspetti positivi sono già visibili e sono sintetizzabili in una sola parola: conoscenza.
È incredibile la quantità di informazioni, dati e notizie a cui possiamo avere accesso oggi. Non c’è domanda senza risposta, siamo noi stessi il nostro unico limite. Questo mondo globalizzato ci recapita continuamente una quantità infinita di elementi che, confrontati, ci permettono di crearci una opinione, filtrata dagli strumenti che derivano dalla nostra identità, dalla nostra preparazione culturale, dai nostri valori e dalle nostre credenze.

Continua a leggere tutto l’articolo di Valeria Braglia nella rubrica Mirabilia su La Libertà del 27 novembre

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