Avvento Caritas: più relazioni nelle nostre comunità

Al centro l’incontro

Nella nostra diocesi è tradizione consolidata dedicare il tempo liturgico dell’Avvento alla riflessione e all’impegno nell’ambito della carità. Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri celebrata domenica 17 novembre, ci esorta così: “Certo, i poveri si avvicinano a noi perché stiamo distribuendo loro il cibo, ma ciò di cui hanno veramente bisogno va oltre il piatto caldo o il panino che offriamo. I poveri hanno bisogno … della nostra presenza per superare l’idea di solitudine. Hanno bisogno di amore, semplicemente”.

La direzione che il Papa ci propone è chiara, mettersi in questo cammino richiede un cambio di passo, ancora meglio una conversione: ci viene chiesto di mettere al centro dell’azione caritativa non l’erogazione materiale, che, seppur indispensabile, nasconde in sé diversi rischi, bensì l’incontro e la relazione autentica con l’altro, in particolare il povero e sofferente, incarnazione di Cristo.
La Caritas diocesana propone, quindi, per il periodo di Avvento, di sostenere nel territorio una seria riflessione su come potere aumentare le relazioni all’interno delle nostre comunità. Relazioni che mostrano per prima cosa l’Amore che viviamo tra di noi e che Dio ci dona con l’Incarnazione di suo figlio.

Ci pare il modo migliore per preparaci a vivere la Sua venuta. Sono state preparate diverse schede per aiutare le parrocchie a vivere questa tensione durante il tempo forte di Avvento in tutte le sue componenti. L’approfondimento sul tema della “relazione” è già cominciato con il Convegno diocesano delle Caritas parrocchiali di sabato 9 novembre (al quale si riferiscono le foto in questa pagina), appuntamento che ha introdotto la Giornata dei Poveri e che viene ripreso anche nell’Avvento Caritas.

“Chiamati alla Rel-azione” è il titolo, oltre che del Convegno, anche dell’Avvento Caritas, un titolo che, come ha ricordato don Romano Zanni al Convegno, “gioca con la parola Rel-azione e ci dice che la relazione ha bisogno di azione”, indicando in Gesù un esempio che ha fatto dell’azione e dell’uscire da se stesso un modus per entrare in relazione con gli altri.

Leggi tutto l’articolo su La Libertà del 27 novembre

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