«La vita futura è una certezza»

Da La Libertà del 6 novembre

Presiedendo la Messa al Cimitero Monumentale di Reggio nel pomeriggio di venerdì 1 novembre, solennità di Tutti i Santi, il Vescovo ha ricordato come i santi siano certamente quelli “con l’aureola”, riconosciuti tali dalla Chiesa (essi, sia pure in condizioni di vita molto diverse, hanno tutti visto in Gesù l’uomo per seguire il quale valeva veramente la pena lasciare tutto), ma anche tutti i battezzati, nella misura in cui sanno aprire il cuore e la mente all’iniziativa gratuita di Gesù.
Monsignor Camisasca ha poi individuato “la proclamazione e la certezza della vita futura” come legame tra la solennità di Tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti del 2 novembre.
La vita futura – ha detto il vescovo Massimo – è la cosa più importante, perché se tutto dovesse finire non rimarrebbero che violenza e tristezza. E la vita oltre la morte comincia già nell’esistenza terrena; essa è ben percepibile nei momenti in cui sentiamo l’orma della presenza di Dio, ci amiamo, ci perdoniamo, superiamo le nostre tentazioni di distruggere l’altro…
Oltre la morte – ha concluso il presule – ritroveremo, fruttificati, i semi di bene che abbiamo deposto in questa vita e scopriremo che non c’è neppure un nostro battito di ciglia che sarà perduto, davanti a Dio.

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