Dobbiamo parlare ancora di Bibbiano?

Avevo detto prima di oggi che, anche se la magistratura avesse – con una improbabile e sorprendente decisione – assolto penalmente tutti gli indagati della vicenda Val d’Enza, i fatti intervenuti, provati da intercettazioni e dichiarazioni documentate (confessione della assistente sociale Magnarelli, dichiarazioni del dottor Morcavallo, già giudice togato presso il Tribunale per i Minori di Bologna, e del dottor Imparato, già giudice onorario presso lo stesso Tribunale) rimanevano in tutta la loro gravità umana e sociale.
E così è.

è stata pubblicata in questi giorni una dichiarazione del Tribunale per i minori di Bologna, accusato da varie associazioni di genitori, e da molti esperti del settore, di avere seguito pedissequamente le risultanze delle relazioni dei servizi sociali della val d’Enza (che l’assistente sociale Magnarelli ha rivelato essere quasi sempre false) dicendo che gli allontanamenti operati dal Servizio sociale in questione erano tutti regolari.
Il Tribunale per i Minori di Bologna quindi ha dichiarato di avere agito correttamente: di avere vigilato sull’operato dei servizi, di aver assunto decisioni legittime eccetera… tanto che, dichiara, le opposizioni sollevate dai genitori ai quali erano stati tolti i figli sono state poche e tutte respinte dalla Corte di appello; come se le opposizioni non costassero nulla e fosse facile contrastare le relazioni (eventualmente “pilotate”) dei servizi.

Ha così “tirato fuori” dalle critiche se stesso ed ovviamente il Servizio sociale della Val d’Enza. è vero che 4 o 5 bambini – in seguito all’inchiesta nei mesi scorsi – sono stati riconsegnati alle famiglie d’origine, ma forse questi non contano…
Chiediamo: ma davvero c’era qualcuno che pensava che il Tribunale per i Minori avrebbe dichiarato di avere sbagliato? Di avere omesso i dovuti controlli?
Ovviamente no.
Il Tribunale per i Minori quindi ha dichiarato legittimo il suo operato. Ed ecco che tutta la stampa allineata ha dichiarato che i fatti di Bibbiano non esistono, non sono mai esistiti ma sono stati una invenzione politica e che gli indagati dalla Procura di Reggio Emilia ed i provvedimenti del GIP dottor Ramponi finiranno in un nulla di fatto (o, a loro dire, sono già finiti).

Continua a leggere tutto l’articolo di Paola Mescoli Davoli su La Libertà del 23 Ottobre

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