Il mio rapporto con Maria

Continua la nostra intervista al vescovo Camisasca. La preghiera ricorrente alla Vergine in Ghiara,la guarigione di Marchino, la strada della fede

(La prima parte dell’intervista è su La Libertà del 9 ottobre)

Nel combattimento spirituale con il diavolo, qual è il ruolo di Maria e come possiamo riconoscerlo?
Il ruolo di Maria è fondamentale. Come ci rivela l’Apocalisse, il demonio, non potendo combattere direttamente Dio e suo Figlio, ha tentato l’assalto a Maria e lo ripropone in ogni tempo, nel corpo di Cristo che è la Chiesa. Assale Maria perché ella è l’icona e la Madre della Chiesa, generando divisioni, confusioni, disorientamento. Il Signore Gesù, attraverso la sua morte e resurrezione, ci ha assicurato che la vittoria è già avvenuta, ma questa vittoria deve compiersi in noi. “Compio ciò che manca”, scriveva san Paolo. Il compimento avviene attraverso la fede, riconoscendo la superiorità di Cristo sul male e accogliendo la grazia di Cristo attraverso la preghiera e i sacramenti. Essi sradicano da noi le radici del male e, per l’intercessione dei santi, e in particolar modo di Maria, combattono il male nel cuore di tutti gli uomini e dei popoli.

Quali tratti della maternità di Maria ci svela il miracolo di Reggio del 29 aprile 1596?
La guarigione di Marchino è per me un passaggio molto importante nel mio attaccamento a Maria. Cerchiamo di immedesimarci in quello che è accaduto. Marchino era sordomuto: in lui non potevano essersi sedimentati racconti dei familiari a riguardo di Maria. Piuttosto, il ragazzo aveva vissuto l’esperienza dell’abbandono. Vedendo quell’immagine, in lui era nato il pensiero che quella potesse essere sua madre. 

Continua a leggere tutta l’intervista di Edoardo Tincani al vescovo Massimo su La Libertà del 16 ottobre

 

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