Madagascar, due eventi memorabili

Il giubileo della Casa della Carità di Tongarivo e la visita del Papa

Abbiamo ricevuto da monsignor Pietro Ganapini, e volentieri pubblichiamo, una lettera dattiloscritta il 12 settembre 2019 nella Casa della Carità di Tongarivo, presso Antananarivo: nel testo il nostro missionario ricorda due avvenimenti importanti per le Chiese sorelle di Reggio Emilia-Guastalla e del Madagascar.

Primo evento: i 50 anni della Casa della Carità

Una celebrazione solenne con le Casa della Carità ha segnato il 6 settembre la chiusura ufficiale del primo cinquantenario di impegno missionario della nostra Diocesi di Reggio-Guastalla in Madagascar, soprattutto coll’arrivo delle Case della Carità, accompagnate dal loro stesso fondatore, don Mario Prandi e attorniate da membri dei “Servi della Chiesa”, sacerdoti diocesani e laici.
Da notare che tale celebrazione era già stata iniziata con l’apertura pure solenne, verso la fine del 2017, per i 50 anni dall’arrivo della prima “équipe”, approvata (13 agosto 1967) e benedetta dal compianto vescovo Gilberto Baroni.

Celebrazione, questa, preparata minuziosamente e con gusto scelto dalle suore stesse, Carmelitane minori delle varie Case della Carità, venute numerose dalle otto diocesi in cui lavorano, attorniate e aiutate dai fratelli della Carità e da molti altri membri ausiliari e amici, soprattutto per la preparazione della grande Messa solenne, all’aperto, attorno alla cappella della casa di preghiera di Itaosy, diretta (la Messa) da due vescovi: monsignor Fulgence Rabemahafaly (Fianarantsoa) e Fidelis Rakotonarivo (Ambositra), concelebrata da un buon numero di preti e assistita da una discreta folla di laici.

Non vi parlo di tante altre manifestazioni organizzate dalle suore e dai loro collaboratori e collaboratrici – canti, giochi… – che hanno allietato la festa. Giornata veramente indimenticabile questo venerdì 6 settembre 2019, che coincideva pure con l’inaugurazione della prima Casa della Carità in Madagascar a Tongarivo (Antananarivo), anche se a qualche giorno di distanza.

Gioia grande dunque, sia per noi qui in Madagascar, sia per tutte le altre Case della Carità, ovunque si trovino, assieme a tutta la nostra cara Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla: case che, certo, hanno segnato e realizzato l’indirizzo comune della scelta preferenziale dei poveri da parte di tutti i partecipanti a tale impegno missionario: Carmelitane minori delle Case della Carità, preti diocesani, Servi della Chiesa, laici… tutti chiamati da Dio a diffondere il profumo della conoscenza di Cristo (2 Corinzi, 2-14) soprattutto fra i piu poveri.

Leggi tutto l’articolo di Pietro Ganapini su La Libertà del 2 ottobre



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