Perché la missione oggi?

In ottobre le schede diocesane in vista della nuova presenza in Amazzonia

In occasione della prossima partenza di don Gabriele Burani e don Gabriele Carlotti per l’Amazzonia, in questo “ottobre missionario” prepariamo la conoscenza della nuova realtà con gli articoli di approfondimento redatti dal Centro Missionario Diocesano. Dopo la pubblicazione su La Libertà le schede saranno disponibili anche sul sito www.cmdre.it.

Le domande sulla missione, sulla necessità, sulle motivazioni e sul senso della missione in altri paesi sono frequenti e non banali, anche in rapporto alla Chiesa reggiana di oggi. Perché continuare ad andare all’estero quando abbiamo grande necessità di missionari qui da noi? I preti sono fortemente diminuiti di numero e con un grande carico di impegni, perché ancora mandarli in altre terre?

Che ci sia necessità di evangelizzatori da noi è vero, come è vero che i preti sono diminuiti di numero, ma se la Chiesa è cattolica, universale, non è male per noi conoscere anche la vita delle comunità lontane con la coscienza che siamo un unico corpo. Quando ascoltiamo che, in media, le comunità cattoliche nella regione amazzonica celebrano la Messa una volta l’anno ci rendiamo conto che esistono situazioni di necessità ancora maggiori della nostra. Ma non è la necessità la cosa più importante; crediamo che per la nostra Chiesa reggiana sia positivo (come lo è stato nel passato, fino ad ora) uno scambio con altre Chiese, perché di questo si tratta. è molto chiaro che la missione non è a senso unico, è un incontro, un dialogo, uno scambio tra Chiese diverse; per noi è positivo entrare in rapporto con altri mondi. Forse potremo capire che il nostro modo di impostare la vita parrocchiale o di unità pastorale non è l’unico, forse ci sono altri modelli. Probabilmente non siamo obbligati a sentirci in ansia se ci sono meno preti in attività e potremmo scoprire altri ministeri; chissà che altre esperienze non ispirino uno spirito più semplice e essenziale… sono possibilità.

Ci sono, in realtà, obiezioni serie alla missione (come in genere la intendiamo) a livello generale. In secoli passati circolava una idea: fuori dalla chiesa cattolica non ci si salva. Quindi è importante annunciare il vangelo e battezzare tutti, per la loro salvezza. In alcuni periodi della storia della Chiesa non si è avuto il rispetto per le altri religioni e le altre culture, e la missione cristiana aveva lo stesso volto della colonizzazione aggressiva che si imponeva con la forza.

Leggi il testo integrale dell’articolo a cura del CMD su La Libertà del 2 ottobre



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