Giù la pancia, su il cuore!

Oh no! – direte voi – il solito articolo su dieta e fitness, che fornisce consigli per avere un fisico adatto alla prova costume, anche se ormai quasi tutti il costume l’hanno già riposto sconsolati nell’armadio, in attesa delle prossime ferie. Ci dirà cosa mangiare e quali esercizi fisici praticare, per poter affrontare, se non spavaldamente, almeno dignitosamente, lo specchio, senza sentirsi troppo colpevoli. Infine ci suggerirà come allenare la mente ad affrontare la ripresa delle varie attività lavorative, magari con qualche integratore specifico in base alle esigenze. INVECE NO!

La ‘pancia’ del titolo è un’altra. Sì, perché, ormai da qualche tempo, si è soliti usare l’espressione ‘parlare alla pancia’, ‘parlare di pancia’ e affini, per indicare la volontaria scelta di una persona di utilizzare vocaboli forti, epiteti offensivi e frasi ingiuriose, seguendo un’escalation che si configura proprio come una brutta indigestione, visto che ‘di pancia’ si parla, perciò si comincia con irrequietezza e malessere, poi si passa a bruciore insistente, accompagnato da nausea, ed infine forte pesantezza, che sbocca nell’espulsione, anziché di aria o cibo, di parole (per l’appunto si usa il termine ‘sboccato’ per indicare chi ricorre ad un linguaggio ineducato ed irrispettoso).

Tale pratica sembra trovare grande appeal, perché pare avere una funzione liberatoria sia per gli oratori, che accumulano ingiurie ed improperi per scagliarli contro l’avversario di turno, sgravandosi così del pesante fardello che li opprime, sia per gli uditori, che ammassando a loro volta bocconi amari e condividendo la prassi dello sputa-offese a profusione, si uniscono lieti al declamatore di turno nella litania di ingiurie. Tra l’altro oggi, grazie ai prodigi dei social, si può offendere chiunque, ed allora via al gran concerto di tweet à gogo, con lancio, malaugurante s’intende, di parolacce, sconcezze, offese e minacce.

Continua a leggere tutto l’articolo di Mariacristina Nasi su La Libertà del 18 settembre 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *