Missione formato famiglia

sdr

L’esperienza di una settimana con moglie e figli a Vau-Dejes in Albania

Abbiamo vissuto le settimane precedenti la nostra partenza per l’Albania con emozioni molto forti di attesa mista anche a un po’ di preoccupazione. Non sapevamo come noi adulti ed i nostri figli (di età compresa fra i 6 ed i 13 anni) ci saremmo ambientati in una realtà che immaginavamo molto diversa, avevamo un po’ di timore su come avremmo “retto” tutti insieme alla vita in Casa di Carità e se, in fin dei conti, spendere le ferie di famiglia in terra albanese non era un po’ troppo “azzardato”.
Allo stesso momento già da tempo ci sentivamo attirati verso un’esperienza di vacanza più “vera”, dove il tempo del divertimento fosse accompagnato da quello dell’ascolto, il riposo dal servizio, le bellezze naturali dalla conoscenza delle persone.

E così siamo partiti, accompagnati “a distanza” dalla preghiera di altre famiglie e amici con cui avevamo condiviso la scelta e da tante persone che ci avevano aiutato nella preparazione del viaggio. In ogni viaggio resta sempre indelebile la prima immagine, quella dell’arrivo nella terra che ci ospita: il porto di Durazzo ci accoglie in una grigia mattina di luglio e la pioggia sempre più insistente fa da cornice a una serie infinita di condomini che costeggia il litorale. Sono molto simili tra loro, spesso “lasciati a metà” e trascurati, e questo ci introduce fin da subito nella realtà di forte povertà che caratterizza questa terra.

Dopo poche ore di viaggio siamo a Vau-Dejes nella diocesi di Sapa, che è situata nella parte settentrionale dell’Albania. Qui ci accoglie suor Maria della Casa della Carità, che fin da subito ci fa sentire come a casa nostra, ci presenta gli ospiti “padroni di casa” e ci permette di ambientarci con delicatezza e semplicità. Siamo alloggiati sopra la stessa Casa della Carità negli appartamenti della Caritas, il cui direttore Nikolin non manca di accoglierci con lo stesso calore e vicinanza.
La Casa diventa fin da subito il nostro riferimento, dove trascorriamo la giornata fra semplici servizi in compagnia di ospiti e ausiliari, piccole commissioni in paese e, soprattutto, nell’ascolto di tante persone incontrate.

Continua a leggere tutto l’articolo di Paolo Giovanardi su La Libertà del 18 settembre

sdr


Leggi altri articoli di Chiesa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *