23 ciclisti di Reggio Emilia affrontano la sfida più dura delle Alpi, la Oetztaler Radmarathon

859 ciclisti italiani affronteranno la più temuta granfondo ciclistica d’Europa insieme a oltre 4.000 concorrenti a numero chiuso provenienti da 37 nazioni. Sono 23 i ciclisti dalla provincia di Reggio Emilia  alla partenza.

La competizione più dura e impegnativa delle Alpi, che ha raggiunto oltre 19.000 richieste d’adesione si svolge domenica 01 settembre 2019. Si snoda lungo un percorso unico di 238 km con 5.500 m di dislivello, chiuso in gran parte al traffico veicolare.  Si parte da Sölden nella valle tirolese dell’Ötztal attraverso il Kühtai (2.020 m), proseguendo in direzione Brennero (1.377 m), si sconfina in Italia a Vipiteno attraversando successivamente i passi Giovo (2.090) e Rombo (2.509 m), per poi fare ritorno a Sölden. I 5.500 m di dislivello sono suddivisi su 40,5 km di percorso pianeggiante, 95,7 km di salita e 101,9 km di discesa. Tempo previsto oltre 7 ore di dura e incredibile fatica, uomini e donne in rappresentanza di 37 nazioni, con la netta predominanza della Germania (2325 iscritti) seguita da  Austria (1050) e Italia (859). I partecipanti italiani arrivano da 80 province.

Si partirà alle ore 06.45 dal centro di Sölden.Saranno i tiratori scelti austriaci a dare il via ufficiale con un potente colpo di cannone, che farà tremare i sellini.  Al lungo serpentone serviranno circa 20 minuti per lasciarsi alle spalle la località tirolese e dirigersi verso il fondovalle dell’Ötztal.

Si corre all’insegna della marmotta alpina. Dopo lo stambecco, che ha caratterizzato la scorsa edizione, sarà la volta della marmotta, che sarà la madrina dell’edizione 2019. Questo animale alpino sarà sicuramente presente lungo il tracciato e i suoi fischi saranno riconoscibili ai ciclisti. La marmotta vive oltre i 2.000 metri di quota, quindi si può trovare facilmente nella zona del Passo Rombo. E’ un animale molto forte, che si è adattato al clima aspro dell’alta montagna. E’ simile ai partecipanti della Radmarathon, anche loro devono essere forti per affrontare le dure condizioni del tracciato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *