Un tuffo nel laboratorio artistico di Maria Grazia Sauro a Correggio
Se fermassimo per via un gruppo di ragazzi che possiamo incontrare in questi giorni nei luoghi abituali o di vacanza e chiedessimo loro cosa sono le icone, molti di loro ci mostrerebbero quelle che occhieggiano dal loro smartphone, simboli di sempre nuove applicazioni che li connettono con servizi e banche date dell’universo mondo. Pochi, probabilmente, definirebbero l’icona – dal greco eicòn – come l’immagine sacra nell’arte bizantina, in special modo quella russa, dipinta su tavola.
In una cultura che, fra tv e social, ci propone di continuo immagini ritoccate, piatte e spesso “interessate”, l’arte dell’icona costituisce un modo per vivere la fede con un’intensità speciale e perché no un aiuto per avvicinarsi alla santità: le figure sono ritratte secondo i canoni di un antinaturalismo che nella teologia di queste particolari rappresentazioni serve proprio a sottolineare la dimensione spirituale dei misteri, degli avvenimenti e dei personaggi sacri. Per la Chiesa, come viene espresso nei suoi Concili, l’icona è un “Sacramentale partecipe della sostanza divina”, un luogo dunque nel quale Dio è presente e si lascia incontrare.
A permetterci di familiarizzare con le icone come via alla preghiera contemplativa è un’artista correggese, Maria Grazia Sauro, in arte Greis Marie: aveva già esposto nella Basilica della Ghiara, a Reggio, per la sagra cittadina dell’8 settembre 2017, presentando allora “I Misteri del Rosario”. E lo scorso 4 giugno, in occasione della festa di san Quirino e della riapertura della Basilica di Correggio a sette anni dal terremoto, ha allestito una nuova mostra, stavolta intitolata “La bellezza di Dio e della Chiesa attraverso le icone”. Ma un giorno è decisamente troppo poco per capire cosa significhi pregare con le icone, così il parroco don Sergio Pellati ha rinnovato la sua disponibilità a ospitare nuovamente la mostra in settembre, quando la restituzione al culto di San Quirino sarà ulteriormente solennizzata, e per quell’epoca sarà pronto anche un piccolo catalogo che accompagnerà i visitatori.
Continua a leggere l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 17 luglio