Il problema fede tra fatti e ZATTI

Un libro fa parlare la vita del beato Artemide, originario di Boretto

Nel Martirologio Romano si legge del beato Artemide Zatti: “religioso della Società di San Francesco di Sales, che rifulse per lo zelo missionario e, partito per le impervie regioni della Patagonia, per tutta la vita si dedicò nell’ospedale di quella città (Viedma, in Argentina, ove è sepolto) con somma generosità, in tutta pazienza e umiltà, alle necessità dei bisognosi”. Zatti è stato beatificato da san Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002: è il primo Salesiano Coadiutore non martire a essere elevato agli onori degli altari e la Famiglia Salesiana ne celebra la memoria liturgica il 13 novembre. Una figura luminosa poco conosciuta in patria, senonché quella patria siamo noi… e un libro di Carmen Minutoli con la prefazione di Odilio Buzzoni – edito due anni fa da Aracne ma ancora in tournée – oggi ce lo ricorda.

Artemide Zatti nasce il 12 ottobre 1880 a Boretto. Nel 1897 però la sua famiglia emigra in Argentina, su una rotta che in quei decenni calcano milioni di italiani. E qui viene alla mente il ceppo dei Bergoglio, originario della zona del nord della provincia di Asti (Robella, Cortiglione) nella diocesi di Casale, fino al nonno paterno Giovanni, che vide la luce nel 1884 a Portacomaro Stazione, frazione di Asti. Non paia fuori luogo questa parentesi: non solo perché tra gli emigranti in Argentina ci sono precedenti così illustri, ma perché il 14 aprile scorso, presentando il suo saggio “Artemide Zatti nel nuovo millennio” nella Sala del Consiglio di Boretto alla presenza tra gli altri del sindaco Massimo Gazza e del parroco don Evandro Gherardi, l’autrice ha colto l’occasione per lanciare al Pontefice un caloroso invito, che si aggiunge a quello ufficiale espresso dal vescovo Massimo e di recente rinfrescato al cardinale Parolin. “Caro Papa Francesco – ha dichiarato Carmen Minutoli in quella sede – corre voce che ha grande stima e considerazione della figura di Artemide Zatti e che si è da tempo ripromesso di visitare i luoghi italiani dove è nato ed è vissuto con la sua famiglia prima di emigrare in Argentina; ecco Santità… Boretto e la bassa reggiana l’aspettano per accoglierla, farle visitare la casa storica degli Zatti-Vecchi e far festa insieme; auspichiamo che ciò possa avvenire presto”. Speriamo che l’appello venga raccolto.

Leggi il testo integrale dell’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 12 giugno

 

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