“Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì, dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui…” (Gv, 38-39).Come nel Medio Evo i pellegrini si mettevano in cammino per raggiungere i luoghi sacri della cristianità, così noi oggi possiamo effettuare, anche più agevolmente, questo stesso cammino.
E l’abbiamo percorso dal 2 al 9 maggio, insieme, come motivo di incontro, di ricchezza, di amicizia e di felicità, come esperienza che permette, quasi inconsapevolmente, di prenderti cura di te, sentendoti dentro un gruppo speciale nel quale ci si riconosce e nel quale si creano forti legami. Un cammino dell’anima che ci ha condotto in Terra Santa, terra che possiamo definire un quinto Evangelo. Nel visitare i paesi e le città, i campi e le montagne, il lago di Tiberiade, il fiume Giordano ed il deserto siamo stati guidati dalla Sacra Scrittura che ci ha fatto gustare i luoghi dove è vissuto il Signore. Abbiamo sperimentato lo stupore di Pietro constatando che Gesù è ancora il Vivente.
Abbiamo gustato la meraviglia del creato, accompagnati instancabilmente dal padre passionista Gianni Sgreva che ci ha aiutato ad approfondire le meraviglie della nostra fede, di un Dio presente nella nostra Storia, nella nostra Chiesa, nella nostra umanità e nella vita di ciascuno di noi. Organizzato dalla parrocchia di Santa Maria Assunta di Castelnovo ne’ Monti, che si è affidata all’Agenzia Saccani Viaggi di Correggio, in collaborazione con la locale sottosezione dell’Unitalsi e con l’attento coordinamento di don Evangelista Margini coadiuvato dal “mitico” Marco Baroni, abbiamo visitato Nazareth, il Monte Tabor, Cana di Galilea, Gerico, Tabgha, Burquin, Qumran, Ain Karem, il Monte delle Beatitudini, Betlemme, Gerusalemme, il Getsemani ed il Calvario, tappe di un cammino intenso del quale porteremo sempre memoria. Nella santa Messa il Signore ha voluto essere ogni giorno pane spezzato e vino versato per noi per darci gioia e speranza.
Continua a leggere tutto l’articolo di Maria Alberta Ferrari su La Libertà del 5 giugno