Simboli cristiani: immagini e significati

Il Centro Studi per la Cultura Popolare di Bologna e l’Eremo di San Michele in Salvarano promuovono un’iniziativa davvero significativa per la nostra Diocesi. Lo scopo è quello di suscitare interesse sui segni e i simboli della fede cristiana e promuoverne la conoscenza. Si tratta di due incontri-lezione sulle manifestazioni del sacro e della fede cristiana nelle loro varie espressioni figurative, architettoniche, rituali, musicali e letterarie.
I relatori sono tra i massimi ricercatori della nostra regione e collaborano da 30 anni con la Diocesi di Bologna. Si tratta del professor Fernando Lanzi, direttore del Museo della Beata Vergine di San Luca, e della professoressa Gioia Lanzi, che è la presidente del Centro Studi. Gli incontri si svolgono all’Eremo di San Michele di Salvarano in due domeniche consecutive: 16 giugno e 23 giugno alle ore 16.
Di seguito pubblichiamo un articolo di Gioia e Fernando Lanzi che esprimono al meglio le motivazioni che stanno alla base di questa interessante iniziativa.

L’arte sacra ci fa venire in mente il pozzo, scavato da Abramo, e riaperto da Isacco per dissetare il popolo e la terra.
Questa la storia. Quando Abramo si stabilì nella terra di Canaan, vi fece scavare pozzi per dissetare e irrigare: i Filistei poi, invidiosi della prosperità della sua casa, alla morte di Abramo li avevano tutti richiusi riempiendoli di terra.
Dove quindi era una fonte di vita, non erano che sassi. Ma Isacco, stabilendosi a sua volta in quella terra, li fece scavare nuovamente, e diede loro i nomi già assegnati da Abramo (Gn, 26, 13-18).

L’arte nelle chiese e nei musei è oggi spesso come i pozzi che Abramo aveva scavati e i Filistei ricoperti. è necessario riaprirli perché riacquistino in pieno la loro funzione, e diano l’acqua per cui erano stati scavati.
Il linguaggio dell’arte sacra è insieme storico e simbolico, ed esprime il contenuto della fede in un variare di stili che traducono l’esistenza delle molte dimore nella casa del Padre. è comunque un linguaggio di cui è possibile riconoscere un lessico, una grammatica e una sintassi che sono strumenti di una comunicazione e che è possibile riconoscere.
La scadenza giubilare rende questo argomento, generalmente non molto trattato, quanto mai attuale e rilevante.

L’arte europea è per la maggior parte legata alla Chiesa: per i temi trattati, per la committenza, per le occasioni, e senza il riferimento alla storia della Chiesa è pressoché impossibile illustrare un paese, una città, un palazzo. Ma i “pozzi” delle opere d’arte e artigianato – preziose o povere che siano, un tempo sorgenti di acqua viva cui, nel solco della tradizione ecclesiale, si potevano attingere i contenuti della dottrina, e davanti alle quali era possibile contemplare – sono stati in gran parte riempiti della terra della distrazione, della non conoscenza, dell’indifferenza.

Leggi tutto l’articolo di Gioia e Fernando su La Libertà del 29 maggio

Eremo di Salvarano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *