«Qui la Chiesa c’è sempre stata!»

Da giorni lo stabile, all’interno del quale vivono oltre 400 persone, compreso un centinaio di bambini, era senza corrente elettrica e acqua calda. Tali servizi erano stati sospesi dalla società che fornisce l’energia per un problema di morosità. L’elemosiniere apostolico, il cardinale Konrad Krajewski (foto), di ritorno da Lesbo dove ha portato la solidarietà di Papa Francesco ai migranti dei campi profughi dell’isola greca, è stato informato della situazione e ha provveduto personalmente a riattivare la corrente elettrica all’edificio.
Il cardinale ha compiuto questo gesto consapevole delle possibili conseguenze a cui può andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie.

“Sono intervenuto personalmente – ha detto più tardi in un’intervista – per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”.
A leggere i titoli dei giornali del giorno dopo si sente parlare di “intervento divino”, di “provvidenza”.
Allora alla mente salta la provvidenza, nel senso biblico e letterario del termine.
Quella stessa provvidenza che Alessandro Manzoni richiama più volte ne “I promessi sposi”. La provvidenza sempre e solo associata alla figura degli umili: Renzo, Lucia, fra Cristoforo. La provvidenza che nel sesto capitolo del romanzo mette proprio nelle mani di fra Cristoforo un filo: “gli pareva che il cielo gli avesse dato un segno visibile della sua protezione – si legge nell’opera -. Ecco un filo, – pensava, – un filo che la provvidenza mi mette nelle mani”.

Leggi tutto l’articolo di Andrea Regimenti su La Libertà del 22 maggio



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