In aumento sia i contratti a tempo determinato che indeterminato

Sono positive – e certamente tra le migliori degli ultimi anni per consistenza – le stime relative ai nuovi ingressi di personale nelle imprese reggiane per i prossimi tre mesi.

Dovrebbero essere 13.310, infatti, i contratti attivati nel periodo maggio-luglio 2019 nella provincia di Reggio Emilia, 4.470 nel solo mese corrente per salire poi a 4.540 in giugno. Insieme al numero delle entrate programmate, cresce (raggiungendo il 18%) anche la percentuale di imprese che prevedono di effettuare assunzioni. Il tasso di entrata di nuovi dipendenti è poi ipotizzato in aumento – e il dato presenta tratti inediti – nei comparti manifatturieri e nelle costruzioni rispetto ad una certa stabilità nei servizi. Queste, in sintesi, le prime indicazioni emerse dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sui dati dell’indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere-ANPAL con la collaborazione delle Camere di Commercio.

Tornando ai 4.470 contratti che il sistema produttivo reggiano intende attivare a maggio, questi sono in crescita del 7,7% rispetto a quanto ipotizzato nel mese di aprile (erano 4.150) e del 9,3% se si confrontano con la situazione di un anno fa. Rispetto a maggio dell’anno scorso, inoltre, sono aumentati di cinque punti percentuali gli ingressi nell’industria – comprese le costruzioni – che ora, con 1.820 nuove entrate, rappresentano il 41% del totale.

In chiave tendenziale, incrementi del numero di contratti attivati si registrano nella generalità dei comparti, con un maggior incidenza dei settori più vocati all’export, come la meccatronica (500 le entrate previste con un incremento del 28,2% rispetto a maggio 2018) e la metallurgia (370 ingressi; +2,8%), insieme alla ceramica (da 100 a 140 entrate) e alle industrie della trasformazione alimentare (da 110 a 230). In crescita anche le costruzioni che, con 230 contratti stimati, evidenziano una previsione di entrate del 27,8% superiore rispetto all’analogo periodo del 2018.

A questo robusto incremento dell’industria corrisponde un andamento ben più modesto, seppure positivo, dei servizi. Sono infatti 2.650 (il 59% degli ingressi) i lavoratori previsti in entrata nel mese di maggio in questo comparto, con un aumento che si ferma all’1,1% rispetto all’anno passato.

Più di un contratto su tre riguarderà i servizi turistici (970), ma il comparto registra una flessione del 6,7% se confrontato con l’analogo periodo dell’anno passato. In leggera crescita, invece, le altre attività del terziario, in particolare i contratti stipulati per servizi alla persona che passano da 320 a 360.

In un quadro tendenzialmente positivo, sono da rilevare alcune criticità, a partire dalla flessione della quota di ingressi destinati ai laureati, che scende dall’11% all’8%, per arrivare al 38,7% delle imprese – percentuale in crescita rispetto al 30,1% di un anno fa – che prevede di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.

Quanto alle tipologie contrattuali, crescono, in contemporanea, sia i contratti a tempo determinato (il 44% sul totale, con un incremento di otto punti) che quelli a tempo indeterminato, che passano dal 19 al 23%.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *