Un viaggio verso la luce

La mostra di Giovanni Chiaramonte per Fotografia Europea

L’edizione di quest’anno di Fotografia Europea propone, in collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, una personale di Giovanni Chiaramonte dal titolo “Verso Gerusalemme”, esposta nei chiostri della chiesa di San Nicolò in città e nel Battistero a fianco della nostra Cattedrale.
Ho conosciuto le fotografie di Chiaramonte quando acquistai, nel 1984, il catalogo della mostra “Viaggio in Italia” nella libreria “Vecchia Reggio” dal mio amico Ivo Gazzini. Lo trovai in quel ‘sancta sanctorum’ che si apriva nel retro dopo un corridoietto, un luogo sempre pieno di novità, di stimoli e di sorprese per noi giovani artisti di quella provincia che allora, e con piacere, si chiamava ancora così e non come si chiama oggi dove, a forza di parlare inglese, si vuol far passare Reggio Emilia per centro internazionale tanto da dedicarle un assessorato.

Il progetto era stato ideato da Luigi Ghirri, Gianni Leone e Enzo Velati e la mostra fu promossa dall’Amministrazione Provinciale di Bari ed esposta alla Pinacoteca ‘Corrado Giaquinto’ dal 14 gennaio al 18 febbraio del 1984. Oggi il lavoro fa parte della storia della fotografia contemporanea non solo italiana, una sorta di scuola per ciò che riguarda una nuova visione del paesaggio. Le immagini di Chiaramonte ci stavano appieno in quel progetto dove 20 fotografi si proponevano di guardare con un approccio intellettuale il paesaggio, con inquadrature tali da sembrare semplici, ma enigmatiche allo stesso tempo.

Incontro Giovanni ai chiostri di San Nicolò mentre dà indicazione a Silvia Cavalchi, della Fondazione Palazzo Magnani, sull’allestimento delle sue fotografie. Ci sediamo sul muretto fra le eleganti colonne quattrocentesche e subito gli chiedo dei suoi inizi e della lunga amicizia con Luigi Ghirri: “Erano gli anni della Beat generation, a cui mi sentivo vicino, anni in cui ero un gran lettore di Jack Kerouac, non ‘On the road’, che mi è sempre sembrato un romanzo minore scritto quando lui era un po’ uscito fuori dalle righe (come sono d’accordo, nda), ma dei suoi primi romanzi come ‘La città e la metropoli’… in quelle pagine trovavo il tema della fotografia del viaggio. L’uomo dentro il viaggio è sempre stato al centro della mia ricerca fotografica, dove nel paesaggio che inquadro accade un evento, caratteristica che mi trova molto vicino alla fotografia di Luigi”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Giuseppe Maria Codazzi su La Libertà del 1 maggio

Giovanni Chiaramonte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *