«Io con i profughi siriani»

L’esperienza in Libano racconata dal padre alla figlia

Come i lettori sanno, Caritas diocesana e Congregazione Mariana delle Case della Carità (che affiancano “Operazione Colomba” dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) sono impegnate nel sostegno delle persone siriane costrette a lasciare la propria casa per la guerra. Dal 4 al 9 marzo una delegazione reggiana ha compiuto il 5° viaggio nel campo profughi di Tel Abbas in Libano. L’incontro con il popolo siriano si è reso concreto attraverso suor Ines Talignani, don Davide Poletti e Valerio Corghi (si veda anche La Libertà del 10 aprile, a pagina 14). Quest’ultimo ci ha raccontato il viaggio in forma di dialogo con la figlia.

Papà come è andato il viaggio?

Sai che tutto è iniziato con la veglia di preghiera al monastero delle Carmelitane Scalze di Sassuolo qualche giorno prima della partenza. Viaggiare, partire, andare significa sempre lasciare qualcuno, qualcosa, lasciarsi alle spalle quello che si ha, o si vorrebbe avere, cercando aspetti sempre nuovi, esperienze diverse… visi, volti, sguardi, mani tese che ti chiedono di essere strette e mai più lasciate. Dopo la sosta in Casa di Carità a San Giovanni in Persiceto, da Bologna, passando per Roma, siamo arrivati all’aeroporto di Beirut. E poi via, cambiando diversi mezzi di trasporto, alla sera siamo arrivati al campo profughi di Tel Abbas, a pochi chilometri dal confine con la Siria. Tutto è andato bene!

I profughi? La Siria?

Sì, veramente tante persone, uomini, donne, bambini, famiglie intere scappate dalla guerra si sono rifugiate in Libano, vivendo in campi attrezzati con tende, stufe, coperte e quanto è possibile poter mangiare, ricevendo anche degli aiuti e senza molte opportunità di lavoro. Hanno il desiderio di un futuro migliore: chi vorrebbe tornare nella propria terra e chi, in questa situazione, arrivare in Europa. Abbiamo vissuto in uno di questi campi con sette giovani di diverse città italiane dell’Operazione Colomba della Papa Giovanni XXIII, realtà con cui, oltre due anni fa, in altrettante parrocchie della nostra diocesi sono state accolte 5 famiglie di quel campo.

Leggi tutto l’articolo di Valerio Corghi su La Libertà del 17 aprile

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