Riuniti per Chicco e Chiara

Regina Pacis: da Maffei e Petrillo due storie e una sola buona notizia

Siamo partiti da casa nostra per tempo, perché sapevamo che quella sera i banchi di Regina Pacis sarebbero stati pieni: da ogni angolo della diocesi più di seicento persone (senza contare i numerosi bambini) si sono trovate per incontrare una storia assurda. Anzi, le storie assurde erano due (e ciò rende la serata ancora più assurda, se vogliamo). Storie inspiegabili dove l’apparente disgrazia diventa grazia, dove il dolore diventa bellezza, dove la morte diventa felicità: storie impossibili all’uomo. Forse è per questo che la chiesa è piena, e forse la chiesa è piena perché queste storie riempiono i cuori.

I protagonisti quasi coetanei: Cristian “Chicco” Maffei è nato a due passi dalla chiesa di Regina Pacis nel 1991, mentre Chiara Corbella è nata sette anni prima, a Roma, nel 1984. Avrebbero potuto incontrarsi. E infatti così è stato. A distanza di quattro anni dalla nascita al cielo di Cristian, e di sette anni da quella di Chiara, i testimoni di queste storie si sono incontrati a Regina Pacis il 30 marzo 2019. Il loro incontro era stato preparato da tempo. “Un giorno qualcuno che gli voleva bene gli ha portato sul tavolino del letto d’ospedale la foto di Chiara” racconta Elena, la sorella di Cristian “chi andava a trovarlo gli chiedeva chi fosse quella ragazza, era forse la sua fidanzata? Così Cristian, nonostante la rabbia che provava in quei giorni, era ‘costretto’ a raccontare la vicenda di Chiara.” A ventitré anni infatti Cristian provava una grande rabbia: alle numerose prove che avevano colpito la sua famiglia fin da bambino si era aggiunta la sua stessa malattia, che, oltre al dolore, gli stava facendo rimandare la laurea tanto desiderata.

“Pregava con tutta la rabbia e con tutta l’angoscia,” continua Elena, “ma nello stesso tempo quando gli chiedevano chi fosse quella bella ragazza sul comodino d’ospedale, lui era orgoglioso di raccontarla. E pian pianino quel siamo nati e non moriremo mai più è entrato nella vita di Cristian e nelle persone intorno a lui. Così la malattia è diventata per lui un’occasione per avvicinarsi sempre di più a Dio e far avvicinare altri a Lui. Chicco ci riconduce a Chiara, e insieme ci riconducono a Dio. Chiara è stata maestra per il cammino di Chicco, come lui è stato maestro per noi nell’affidarsi a Dio. Entrambi hanno vissuto la chiamata alla santità come qualcosa di vicino, di possibile”.

Leggi tutto l’articolo di Matteo De Benedittis su La Libertà del 17 aprile



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