Buona Pasqua da Tongarivo

Corrispondenza di don Ganapini dopo una gradita visita

Carissimi tutti,
siamo in piena Quaresima e ci avviciniamo alla Pasqua.
“Don Pietro – mi ha detto qualcuno del CMD – non dimenticare la lettera di Pasqua, mi raccomando!”. Eccomi! L’avrei senz’altro scritta, perché il dovere della riconoscenza assieme all’affetto per chi mi ha accompagnato e sostenuto in tutto questo tempo lo sento vivo e forte in me.
PASQUA. Ah, il grande mistero della fede, della speranza, della gioia, dell’amore…! Certo ne avreste voi da insegnare al sottoscritto, se dovessi fermarmi a questo! Ma un accenno intanto alla gratitudine per tutto ciò che avete fatto di sostegno e di aiuto per i nostri numerosi e poveri bimbi sparsi nelle vaste campagne della diocesi di Tananarive (AMGA), è doveroso. E, naturalmente, tutto questo è stato pure un sostegno e un aiuto anche per questo vecchio missionario – badolàhy, si direbbe in malgascio…

Mi ha detto il caro Roberto del CMD che è stato molto gradito quell’opuscoletto “Amici di Don Ganapini”, in cui avete potuto vedere il frutto della vostra generosità. Mancano le foto di alcune scuole, perché non le avevamo ancora in mano. Poi le tre, mi dice sempre Roberto, il cui finanziamento è già presso il CMD. Infine un’altra, colla quale dovremmo essere sul centinaio e che già abbiamo programmato, con quel po’ che ci restava e per la quale una mano amica (lo sa bene anche la nostra Teresa) ha reso possibile tale programmazione. Lascio ora da parte il discorso-spese… (auto, ormai vecchia, Fiorino, 20 anni… stampa del secondo volume, in malgascio, “Esperienze pastorali e APV-Ankohonam-piangonana velona ad Ambanidia”, eccetera eccetera).

Vorrei invece partire da un piccolo avvenimento di un mese fa: piccolo, sì… e che forse può non interessare molti (a voi però, amici vicini al mio cuore, penso faccia piacere conoscerlo), ma al sottoscritto super-gradito. è stata dunque la visita fatta al sottoscritto da un gruppo di amici-familiari, che hanno detto: “Dalle lettere di don Pietro abbiamo sentito che forse non tornerà più in Italia, data la situazione della sua salute… Allora andiamo noi a fargli una visita”. Si sono così messi d’accordo, e con a capo lo stra-caro nipote padre Filippo (Filo, come spesso si firma su “Nigrizia”) sono arrivati qui in Madagascar in otto. Debbo ringraziare il CMD, soprattutto Roberto, credo, che li ha preparati, indicando loro pure l’autista, già abituato e di fiducia… Per tutti gli otto abbiamo preparato l’accoglienza, l’alloggio e tutto quello che ci è stato e mi è stato possibile. Sono rimasti arci-contenti! Potete immaginare! Così pure noi, soprattutto il sottoscritto… Era, per tutti loro, la prima volta che venivano… Sono rimasti qui circa due settimane, visitando pure alcune Case della Carità, fino alla nuova Missione reggiana di Manakara (a 600 km da Tananarive).

Continua a leggere tutta la lettera scritta da don Ganapini su La Libertà del 3 aprile

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