DIVERSITÀ
Parlando di diversità, ho spesso sentito dire la frase “meno male che siamo tutti diversi, sai che noia un mondo con persone tutte uguali??!”. Bè, tutto questo entusiasmo mi ha sempre insospettita: diciamocelo, a volte farebbe proprio comodo essere tutti uguali, pensare le stesse cose, reagire agli eventi nello stesso modo. Non sono mai stata quindi una particolare fan della bellezza della “diversità”, perchè se è vero che non porta noia, sicuramente è fonte di fatica. Quindi freniamo facili entusiasmi e ammettiamo una volta per tutte che essere uguali semplificherebbe decisamente le cose.
Tra me e lo scetticismo verso la diversità si è interposto l’esame di “Genetica di popolazione”, cioè lo studio dei meccanismi genetici non su scala individuale ma appunto rispetto a popolazioni di individui di varie specie.
Nell’osservazione di come le caratteristiche si trasmettono dai genitori ai figli, la diversità ricopre un ruolo importante. Se ci si concentra sui singoli individui è affascinante vedere come, grazie ad una differenza nel DNA di meno dello 0,1% tra una persona e l’altra, siano possibili miliardi di combinazioni e quindi di identità diverse. Così come, studiando il processo attraverso il quale si producono le cellule sessuali, si apprende come una lieta notizia il fatto che già nelle cellule uovo e negli spermatozoi il patrimonio genetico è diverso rispetto a quello della persona che le produce.
Leggi tutto l’articolo di Iaia Oleari su La Libertà del 6 marzo