La grande fabbrica delle parole

La grande fabbrica delle parole“di Agnès de Lestrade ed illustrato da Valeria Docampo racconta la storia di un paese dove le persone parlano poco. In questo strano paese, per poter pronunciare le parolebisogna comprarle e inghiottirle, infatti, in questo posto c’è una grande fabbrica che lavora giorno e notte per produrre parole in tutte le lingue del mondo. Ci sono parole considerate più importanti che costano molto e che solo i ricchi possono permettersi; altre parole invece si nascondono tra la spazzatura, altre ancora possono essere acchiappate coi retini, come le farfalle. In questo paese vive il piccolo Philéas che è follemente innamorato della dolce Cybelle: nel giorno del suo compleanno vorrebbe dirle qualcosa di speciale, vorrebbe dirle “Ti amo”, ma quelle parole sono di grande valore e di conseguenza costano davvero troppo per le sue tasche. Philéas decide quindi di usarne qualcuna che trova per strada, perché, non avendo abbastanza soldi nel salvadanaio, non ne possiede altre. Al contrario Oscar, un bambino molto ricco, spavaldo e anche lui innamorato di Cybelle, ha deciso di far sapere alla bambina i suoi sentimenti: avendo a disposizione molti soldi, Oscar le parla continuamente, utilizzando parole importanti come “matrimonio” e “amore”, che costano davvero tantissimo. Philéas sa di non poter competere con le parole di Oscar, ma decide ugualmente di donare a Cybelle tre parole che aveva catturato col retino. Cybelle le sente e non solo sente le parole che Philéas pronuncia, ma va oltre e sente tutto l’amore che racchiuso in quelle tre parole.

La storia, se da un lato può sembrare una semplice storia d’amore adattata per bambini, in realtà ci vuole dare un messaggio forte e significativo: il valore delle parole e la capacità delle persone di percepirlo. Ritengo questa storia estremamente attuale e calata nella realtà odierna: il testo ci spinge fortemente a riflettere sulla difficoltà di dare il giusto valore alle parole, cosa sottovalutata oggi giorno.

Ha più importanza la quantità oppure la qualità delle parole? Come sarebbe vivere in un paese dove occorre comprare le parole per pronunciarle?

“La grande fabbrica delle parole” ci può aiutare ad aprire gli occhi, le orecchie, ma soprattutto il cuore, accompagnandoci alla riscoperta della profondità dei sentimenti: la quantità non è sempre direttamente proporzionale alla qualità delle emozioni.

Le illustrazioni di Valeria Docampo sono meravigliose, in perfetta armonia col testo: un tratto ben definito, chiaro, attento ai particolari, soprattutto nei primi piani dei protagonisti, ma senza essere eccessivo. Trovo molto interessante, in modo particolare, il modo in cui vengono rappresentati i personaggi: forme tondeggianti e dolci, che riescono a trasmettere il loro stato d’animo grazie ad una cura molto attenta per l’espressività del volto. Ben visibile, inoltre, la caratterizzazione dei due pretendenti in contrasto tra loro: Oscar, raffigurato mediante immagini scure e dal volto poco visibile, mentre Philèas è disegnato con colori caldi e chiari e con un volto che sprizza intelligenza e sensibilità.

La scelta dei colori per la composizione delle immagini spazia dal marrone con qualche presenza di nero al rosso, il colore dell’amore, un tono che è presente dapprima in qualche dettaglio e che, successivamente, diventa predominante nelle pagine in cui Philéas regala le sue parole a Cybelle: l’amore è nell’aria e non servono troppe parole per capirlo.

Il testo, scritto con un carattere ben leggibile, presenta delle parti in grassetto e di dimensioni più grandi: questo per mettere in evidenza determinate parole, in modo da catturare immediatamente l’attenzione del lettore.

Il finale della storia è semplicemente meraviglioso e, senza troppi fronzoli o parole inutili, rimane coerente col messaggio che vuole dare: le parole arrivano a chi sa ascoltare veramente.

“La grande fabbrica delle parole” di Agnès de Lestrade ed illustrato da Valeria Docampo, Terre di Mezzo editore, 2010.

Per commentare la rubrica scrivi a silviabolzoni@laliberta.info

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