Anche il Reddito di cittadinanza penalizza le famiglie numerose

L’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica diretto dal professor Carlo Cottarelli ha rilevato che il Decretone Pensioni – Reddito all’esame del Senato per la conversione denuncia pesanti penalizzazioni a danno delle famiglie numerose, favorendo ancora una volta le persone singole. Come è noto il provvedimento prevede un reddito di cittadinanza minimo di 500 euro mensili più 280 come contributo per l’affitto. Si rileva come la componente del reddito di cittadinanza destinata all’affitto non aumenta all’aumentare dei componenti la famiglia. Infatti per contenere la spesa il contributo affitto non è erogato a tutti i destinatari e così si riducono di molto le risorse per le famiglie numerose. Non va neppure bene la scala di equivalenza che consente di calcolare l’ammontare mensile da corrispondere alle famiglie con più di un componente.

Il Governo ha deciso di sviluppare una nuova scala di equivalenza al posto di quelle standard (ISEE e OCSE). Con questa scala per i nuclei di una sola persona il reddito di cittadinanza rimane pari a 780 euro! Si tratta quindi di risorse che non saranno erogate alle famiglie più numerose ( circa 2 miliardi l’anno) a cui vanno sommati altri 3,5 miliardi derivanti dallo scorporo per la casa dal reddito minimo. E questo per contenere la spesa globale che deriva dalla messa in opera del reddito di cittadinanza.

Leggi tutto l’articolo di Maurizio Rizzolo su La Libertà del 27 febbraio

 

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