Scambio internazionale Progetto Crescere: leadership inclusiva per generare benessere

Scambio formativo internazionale di Progetto Crescere con l’associazione austriaca “ALP – Activating Leadership Potential”: la cooperativa sociale vola a Vienna per il programma Erasmus+ e partecipa al corso europeo “Inclusive Leadership

“Se vuoi essere un leader inclusivo non devi concepirti come centro dell’universo, ma devi attivare le persone che collaborano con te, riconoscendo il loro valore e le loro idee”. È questo in sintesi l’obiettivo di un progetto europeo dal titolo “Inclusive Leadership”, promosso dall’associazione austriaca “ALP – Activating Leadership Potential” nell’ambito del programma Erasmus+, l’esperienza di mobilità transnazionale per l’apprendimento professionale individuale, che ha visto tra i partecipanti ad una settimana di training formativo a Vienna dal 28 febbraio al 1 gennaio anche la cooperativa sociale Progetto Crescere, rappresentata dalla presidente Patrizia Fantuzzi e dalla psicologa e formatrice MariaChiara Canovi.

“Il corso “Inclusive Leadership” rientra in un percorso di formazione che Progetto Crescere ha messo in atto in questi anni nell’ambito della valorizzazione delle risorse umane e dello sviluppo delle competenze a tutti livelli, a partire dall’aspetto dirigenziale fino a quello formativo in ambito scolastico e di supervisione in campo organizzativospiega Patrizia Fantuzzi, presidente di Progetto Crescere. “Questo incontro internazionale, che ci ha permesso di condividere esperienze e competenze professionali con altri corsisti europei, non è stato solo un viaggio reale, fatto di spostamenti e conoscenze culturali, ma ha rappresentato soprattutto un viaggio metaforico dentro noi stessi, inteso prima di tutto come percorso di riscoperta dei nostri valori umani e professionali. Se parliamo di leadership, infatti, non è scontato associare a questo concetto l’importanza dei valori e oggigiorno, in un contesto culturale e politico in continuo fermento, vediamo quanto sia necessario riaffermare queste posizioni, per nulla scontate. Il corso europeo ha affrontato la leadership in modo innovativo, partendo dalla condivisione di quanto è espresso nella Dichiarazione dei Diritti Umani, riscoprendo così un passato che diventa lente di ingradimento per l’oggi e per il futuro. Per essere un leader inclusivo è necessario partire dal valore di ciascun individuo e dalle interconnessioni tra le persone, prima ancora di pianificare un obiettivo strategico, economico o sociale.

Nell’inclusive leadership il potere è inteso come capacità di attivare il potenziale delle persone, attraverso un processo di “empowerment” collaborativo che porta a ribaltare il concetto stesso di leadership, erroneamente ricondotto ad una persona, da individuale a collettivo (da qui il termine “share leadership”). Tutto ciò porta gli individui a sentirsi parte integrante del gruppo, generando in loro stessi un maggiore senso di responsabilità e di conseguenza una maggiore partecipazione e produttività. In questa visione, il contesto organizzativo passa da un “ego-system”, ovvero da un sistema dove è presente un’unica persona al comando, ad un ”eco-system”, nel quale si applica una leadership diffusa, che genera in senso più ampio un benessere per l’intera comunità”.

“È stata un’esperienza formativa stimolante sia a livello umano che professionaleaggiunge MariaChiara Canovi, psicologa e formatrice di Progetto Crescere. “Quello che portiamo a casa è davvero prezioso se ragioniamo in termini di sviluppo cooperativo e organizzativo. Lavorando insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni, a Vienna abbiamo imparato ad aprire la mente per superare tutti quei limiti che spesso le sovrastrutture ci impongono e che rallentano le nostre relazioni professionali. Un buon leader, infatti, deve tenere in considerazione tutto questo, gestendo con equilibrio tre dimensioni strettamente correlate tra loro: persone, prodotto, processo. Quello che Progetto Crescere si aspetta da questo progetto è che le consapevolezze acquisite possano avere una ricaduta sia sulla gestione delle risorse umane interne che sulla funzione di consulente e supervisore di altre organizzazioni”.

 

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