«Torniamo a far sognare i giovani»

“Siamo in cammino: continuate a camminare, continuate a vivere la fede e a condividerla. Non dimenticatevi che non siete il domani, non siate il ‘frattanto’, ma l’adesso di Dio”. Sono le ultime parole pronunciate da Papa Francesco ai giovani, prima di lasciare la terra panamense. Circa 700mila erano presenti alla veglia e alla Messa conclusiva sul campo San Juan Pablo II. Tra loro anche i 900 ragazzi e ragazze dall’Italia, accompagnati da 120 sacerdoti e 14 vescovi. Al termine di questa Gmg, abbiamo chiesto al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, un bilancio e una prospettiva.

Il Papa ha chiesto ai giovani di essere maestri della cultura dell’incontro. Quale contributo i giovani italiani possono “essere” con questa cultura nuova per l’Italia?
Penso che siano una grande risorsa. Perché come veniva messo in evidenza anche nella Via Crucis, noi non siamo nella cultura dell’incontro. Siamo nella cultura totale dello scarto e lo scarto rende l’uomo non più un essere umano ma una cosa. È questa mentalità corrente, iniqua e ingiusta, che forma gli scarti, gli emarginati di tutti i tipi.

Cosa contrapporre a questo modo di vivere?
Quello che abbiamo vissuto in queste giornate a Panama. È bello vedere giovani senza frontiere, giovani di razze ed esperienze diverse, giovani di Paesi più poveri e più ricchi. Tutti qui per costruire insieme qualcosa di nuovo, per diffondere una cultura dell’incontro, la civiltà dell’amore. Per dire che l’altro non è qualcosa che si contrappone a me, ma un altro me stesso.

Leggi tutto l’articolo di Maria Chiara Biagioni e Daniele Rocchi su La Libertà del 6 febbraio



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