In vista della Giornata per la vita (3 febbraio), in collaborazione con il Movimento per la Vita di Reggio, pubblichiamo uno stralcio dell’articolo di Giancarlo Minotta
Lo stupore genera vita e futuro
Era un venerdì sera, avevo ripreso a frequentare saltuariamente la Chiesa da poco, quando, uscendo dalla Messa dei giovani, a Rio Saliceto, Daniele, un ragazzo più grande di me, mi disse: “Prepara la valigia. Vieni con me a Strasburgo? Perché se vado da solo i ragazzi vedono me, se andiamo insieme vedono Colui che ci unisce: Gesù”. Io lo guardai stranito, anche perché non sapevo di cosa stesse parlando e di Gesù… mi interessava poco. L’unica cosa che sapevo era che da Daniele e da altri mi sentivo voluto bene. Poi, con calma, mi spiegò. Si trattava di accompagnare i vincitori del concorso annuale per le superiori, del Movimento per la Vita, a Strasburgo al Parlamento europeo. Così ho conosciuto il Movimento per la Vita, che è stato per me innanzitutto un’occasione per mettere in movimento la MIA vita.
È stato infatti lo strumento tramite il quale ho incontrato una ragazza, che per tre bellissimi anni è stata la mia morosa, e ho conosciuto tanti che poi sono diventati veri amici, con i quali abbiamo anche vissuto momenti di riflessione importante: i seminari invernali a Dobbiaco, tra una sciata e una conferenza, e le feste, sempre accompagnate da Messa e conferenza, al carnevale di Cento. È stata l’occasione per conoscere don Jazek, che a Pieve Rossa mi chiamò a fare una testimonianza dopo la Messa, e conoscere tante altre persone di diverse età, storie e zone d’Italia.
Questo movimento ha generato in me nuova vita, aiutandomi a stupirmi del dono della vita! Uno stupore che nella mia attuale vita da prete, nonostante le fatiche e gli inevitabili errori di ogni essere umano, continua e si intensifica sempre più. Quale privilegio meraviglioso è entrare in una camera d’ospedale e vedere i volti dei genitori con il loro figlio tra le braccia! O entrare in una casa e vedere i figli intorno a un genitore anziano che si sta addormentando tra le braccia del Signore e pregare con loro! O camminare accanto a giovani cristiani che ripercorrendo il loro vissuto si commuovono per ciò che Dio ha operato in loro e per come la loro vita, pur ferita, sia significativa!
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