Imprese reggiane in calo dello 0,9%

Il saldo 2018 con 168 unità in meno. Bene i servizi, flettono costruzioni, manifattura, commercio e ristorazione, agricoltura

Diminuiscono le cessazioni di attività, ma, contemporaneamente, calano le iscrizioni di nuove imprese al registro camerale, con la conseguente contrazione numerica del sistema imprenditoriale reggiano.

Il dato emerge dalle rilevazioni che l’Ufficio Studi della Camera di Commercio ha effettuato sulla dinamica dei dati demografici delle imprese della provincia di Reggio Emilia nel corso del 2018, che offrono l’immagine di una struttura economica che, in termini di vitalità anagrafica, fatica a ritornare verso i numeri degli anni ante-crisi, senza riuscire a stabilizzare lo stock di imprese.

Nell’anno appena trascorso, infatti, le aperture di nuove attività sono state 3.221 contro le 3.299 del 2017, mentre le aziende che hanno espresso la volontà di non proseguire l’attività sono state 3.389 (erano 3.413 nel 2017) con un saldo annuale della movimentazione anagrafica pari a -168 unità (-0,9%).

A seguito di questi andamenti, si sono portate a 54.539 le aziende presenti nel Registro Imprese camerale.

Relativamente all’andamento dei diversi settori economici, sono ancora una volta le attività del terziario, esclusi commercio e pubblici esercizi, a registrate andamenti positivi: i servizi rivolti sia alle imprese (trasporti, servizi di informazione comunicazione, attività finanziarie e assicurative, immobiliari, attività professionali e altri servizi) che alla persona (istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, altre attività dei servizi), con 64 imprese in più in un anno, hanno raggiunto quota 13.308 (+0,5%).

In particolare sono passate da 624 a 654 le attività di consulenza e specializzate (design, interpretariato e traduzioni, ecc.); le attività di direzione aziendale e consulenza gestionale hanno raggiunto, nel 2018, le 581 unità (+3,8%), mentre quelle di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese hanno registrato un incremento del 5,6% (da 557 a 588). Rimanendo sempre nell’ambito dei servizi alle imprese, hanno registrato andamenti in crescita le attività di produzione di software, consulenza informatica e dei servizi connessi alle tecnologie dell’informatica (+2,4%) e le attività dei servizi finanziari (20 aziende in più).

In leggera crescita anche i servizi alla persona che registrano un +0,4% e contano 3.263 imprese; l’incremento è da imputare prevalentemente all’andamento dei servizi sanitari e di assistenza sociale: a fine 2018 le imprese del settore ammontano a 299 unità, 20 imprese in più rispetto al 2017.

Trend positivo anche per i servizi di alloggio che alla fine dell’anno passato hanno raggiunto le 178 unità, mentre registrano un calo le attività di ristorazione (bar, ristoranti) che, con una flessione dello 0,8%, sono passate da 3.141 a 3.115.

Diminuiscono anche le imprese del commercio, per il quale si registra una contrazione dello 0,8% (da 10.906 a 10.822) da imputare all’andamento delle vendite sia dell’ingrosso che del dettaglio, mentre crescono di 14 unità le attività di commercio e riparazione di autoveicoli e motoveicoli.

Continua anche il calo delle costruzioni, con le imprese che scendono a 11.718 unità, con una flessione del 2%; in diminuzione dell’1,4% l’industria (attività manifatturiere ed estrattive) che, a fine 2018, conta 7.529 aziende. Scende, infine, anche il numero di aziende agricole che, in un anno, è passato da 6.169 a 6.052 unità, con una contrazione dell’1,9%.

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