Un Presepio sul fronte di guerra

Racconto natalizio ambientato in trincea, un secolo fa

Quando Tommaso raggiunse nei primi giorni di dicembre il suo reggimento, già schierato al fronte, sul Pasubio c’era già la neve.
La cartolina di chiamata alle armi gli era arrivata a fine novembre, ed aveva preparato in fretta la cassetta militare con le poche cose che poteva dare una famiglia di contadini. Tommaso però non dimenticò di infilare, fra i suoi affetti personali, quelle che fin da bambino lo avevano affascinato: le statuine del Presepe.
Mancavano ormai poche settimane al Natale e lui proprio non voleva rinunciare al Presepe. Era compito suo prepararlo anche in famiglia, e chissà se gli fosse stato possibile costruirlo, anche sul fronte di guerra. Ma non pensò troppo a queste cose, avvolse con cura le statuine ad una ad una con della carta e le infilò in un angolo della cassetta protette da una scatola di cartone. Ma quando dopo pochi giorni arrivò in trincea, non parlò dei suoi propositi con nessuno dei suoi commilitoni, per paura di essere deriso.

Effettivamente le preoccupazioni erano altre anche per lui, ora che era soldato alpino e, anche se mancavano pochissimi giorni alla Vigilia, non c’era tempo di pensare al Presepe.
Fortunatamente, sia per le inclementi condizioni del tempo, sia per l’ormai prossimo Natale, le azioni di guerra si fecero sempre più rare e anche in trincea l’atmosfera si era fatta più tranquilla.
Era il pomeriggio della Vigilia e Tommaso non poté rinunciare a quello che aveva sempre fatto a casa; si isolò in un angolo della trincea e cominciò a costruire il suo piccolo Presepe. Subito si riunì intorno a lui un piccolo gruppo di soldati che commentavano, chi in un senso e chi in un altro, poi si fece un gran silenzio; qualcuno si fece il segno della Croce, altri si asciugarono le lacrime pensando ai bambini che avevano lasciato a casa. Natale era arrivato anche in trincea.

La stessa scena si ripeté anche nei successivi anni del conflitto: Tommaso trovava sempre ad ogni Natale il modo, il tempo e lo spazio per allestire il suo Presepe.

Continua a leggere l’articolo di Giuliano Lusetti su La Libertà del 19 dicembre

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