La tavola periodica degli elementi che ti guarda durante le ore di lezione dal muro o dal fondo del libro, è da sempre una delle immagini che meglio identifica il ricordo delle ore di chimica. Ricordata come un codice imperscrutabile e freddo, la tavola periodica presenta in realtà anche aspetti affascinanti. Innanzitutto, il fatto che in essa siano riportati tutti i tipi di atomi presenti in natura (solo 118 “elementi chimici”) ci fa apprezzare la bellezza e la varietà di tutto quello che ci circonda che è frutto delle ricombinazioni che queste poche ‘famiglie’ di atomi possono dare tra loro. La tavola periodica, costruita con un criterio semplice, consente di ottenere velocemente informazioni complesse sugli atomi e la loro…ricerca della felicità!
Ebbene sì, in questo strano schema possiamo rispecchiare il senso profondo della nostra esistenza in quella degli elementi chimici.
Così come alla base di tutte le nostre azioni, dei nostri sogni c’è un profondo desiderio di felicità, intesa come una condizione di consolazione di fondo, una serenità interiore di chi sa di essere veramente chi era destinato ad essere, anche negli atomi c’è una continua ricerca di uno stato di “compimento”.
In linguaggio scientifico si chiama Regola dell’ottetto, una regola empirica (come effettivamente empirica, non sistematica, non dettata da leggi sempre uguali, è la nostra ricerca della felicità) che sostiene che ogni atomo tenti di avere nella propria parte più esterna 8 elettroni. Quando si verifica questa condizione, l’atomo raggiunge una condizione particolare di energia per cui può definirsi stabile, sereno…felice!
Leggi il testo completo della rubrica di Iaia Oleari su La Libertà del 28 novembre