Teologia e Mistica nell’ ISLAM

Inizio questo articolo con un’espressione che condivido col giornalista Mario Giordano: “Senza radici cristiane perderemo la sfida con l’Islam. Abbiamo paura perché non sappiamo chi siamo, mentre gli islamici lo sanno benissimo e son così orgogliosi delle loro idee, del loro passato, da difenderlo anche in terra straniera”.
La Teologia è lo studio di tutto ciò che riguarda la divinità. La Mistica è un ramo della Teologia che tratta della conoscenza sperimentale e sovrarazionale di Dio, secondo l’esperienza e la testimonianza dei mistici.
Gli studi di teologia e di mistica islamica ebbero inizio nel primo secolo della religione, in concomitanza con la nascita della corrente religiosa del Sufismo, dal secolo VII.
Le prime personalità Sufi praticavano l’ascesi mistica, organizzati in confraternite di tipo monastico.

Alcuni ideali del Sufismo sono comuni ad alcuni del cristianesimo.
Il primo fra i saggi che si dedicarono alla meditazione dei contenuti dottrinali della religione islamica, comparandoli poi teologicamente con quelli delle altre due Religioni del Libro, fu Hassan Al-Basri (622-728).
Ma il fondatore del movimento Sufi è considerato il teologo e mistico Al-Hallaj (858-922), che per le sue teorie di pacifismo e amore universale venne considerato eretico nei confronti dell’Islam integralista e crocefisso a Baghdad dai suoi stessi correligionari.
Vennero poi molti altri saggi come Al-Qushayri; Ibn Khaldun; Ghazi; Muhyi Al-Din Al Etraaba (1665-1240); Ga’far Sadiq; Alì Ibn Abi Talib (Genero e cugino del Profeta); Abu-Al-Hassan; Alì Al-Hujviri; Gialal Al-Din Akl-Rumi; Al-Jili; Haji; Bektash Veli; Bayazid Bastami; Abdallah Ibn Muhammad Ibn Al-Hanafyyah (morto nel 716); Abdak (morto nell’ 825); UwaisAl-Qarni; Harith Al-Muhasibi; Ruwaym; Al-Junaid (di Bagdad, morto nel 910); Abu Al-Qadir Al-Gilani (morto nel 1166); Abu Madyan Shuayb (morto nel 1198); Al-Shadhili (morto nel 1258); Ibn Arabi (del secolo XIII); Al-Ghazali (morto nel 1111). Ognuno di questi ha lasciato trattati importanti della sua confraternita.

Leggi tutto il testo integrale dell’articolo di Alfredo su La Libertà del 21 novembre

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