San Prospero, via al restauro della Torre

L’annuncio dato alla stampa dal presidente del Comitato Stefano Ovi

Nella prima metà del ’500 la città di Reggio decise di dotare la Basilica dedicata al santo patrono san Prospero di una torre campanaria degna di questo nome. Si può allora facilmente immaginare che si sia formato un ‘comitato’ composto dai principali attori – il Vescovo, il Capitolo della Basilica e il Comune – in rappresentanza di tutti i cittadini, per portare a compimento l’opera. Questo è testimoniato, infatti, da una scritta presente nella Basilica che recita: “Aere pubblico et privato instaurabant…”, cioè costruita con denaro pubblico e privato.
Oggi come allora un comitato, presieduto da Stefano Ovi, se ne prende cura, per riportare all’antico splendore, dopo quasi cinque secoli, questo esempio straordinario del Rinascimento reggiano.

Il 16 novembre è stata indetta una conferenza stampa per informare sullo stato di avanzamento del progetto. “Abbiamo terminato, proprio in questi giorni – ha esordito il presidente Ovi – di montare l’impalcatura che copre la torre e prevediamo di dare il via ai lavori di restauro veri e propri entro qualche settimana”. La raccolta fondi, iniziata due anni fa con la nascita del Comitato per il restauro della torre di San Prospero, è arrivata quasi al 60 per cento della somma preventivata, grazie all’aiuto di tante aziende e di numerosi privati che hanno creduto in questa iniziativa.
“Ad oggi uno degli sponsor principali – ha continuato il presidente – è la ditta Annovi Reverberi, un’azienda meccanica di Modena, che annovera fra i suoi soci fondatori il reggiano Corrado Reverberi, che non ha voluto far mancare, alla sua città di origine, un così importante aiuto”.
Il dottor Ovi non ha dimenticato di ringraziare i tanti che, anche con piccole donazioni, hanno voluto contribuire all’opera, e il Comune di Reggio Emilia che ha promesso di stanziare una importante somma per il completamento dei lavori.

Continua a leggere tutto l’articolo di Giuseppe Maria Codazzi su La Libertà del 21 novembre



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