Sabato 24 novembre alle 10 l’inaugurazione con il vescovo Massimo
Dopo la preview riservata alla stampa del giovedì precedente, sarà inaugurata sabato 24 novembre alle 10 nel Battistero della Cattedrale reggiana l’annunciata mostra “La gioia di Gesù Bambino”, con i presepi provenienti dalla Terra Santa. Un’ora prima del Pontificale di san Prospero, il vescovo Massimo Camisasca terrà in Battistero un proprio intervento, affiancato da Graziano Ferrari, presidente dell’associazione Presenza che insieme alla Diocesi, attraverso il suo Ufficio per i Beni culturali, promuove l’esposizione, patrocinata dal Comune di Reggio Emilia e dalla Provincia. Seguirà un breve tour della mostra, ma altre visite guidate si potranno prenotare contattando i recapiti indicati in calce alla pagina, dove si leggono anche gli sponsor che hanno appoggiato l’iniziativa con il loro sostegno economico.
I presepi tornano in Battistero dopo dieci anni: opere raffiguranti la Natività, provenienti dalle terre oppresse di Siria e Palestina. Oltre al presepe palestinese di Betlemme in madreperla, donato nell’anno 2000 da Yasser Arafat all’allora presidente della Commissione Europea Romano Prodi, sono esposti presepi provenienti da Aleppo e Damasco, un presepe in lana prodotto nella casa per giovani diversamente abili di Betlemme, una croce in madreperla realizzata a Gerusalemme per il convento di Santa Maria di Campagna da dove fu indetta la prima crociata oltre a diversi presepi artigianali provenienti da Betlemme.
Inoltre, proprio per quest’evento, degli artigiani musulmani di Betlemme hanno realizzato un presepe in ulivo rappresentante la Natività ed un’altra opera sempre in ulivo rappresentante l’incontro avvenuto a Damietta, a pochi chilometri di distanza dal Cairo, tra Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto Malik al Kamil. Come noto fu uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del rapporto tra Islam e Cristianesimo; uno storico colloquio, ancora oggi significativo e attuale per le sue conseguenze nel dialogo interreligioso e per la pace mondiale, tanto da rimanere, pur a distanza di molti secoli, l’avvenimento esclusivo che indica la rotta da cui partire nella ricerca di intesa e armonia tra Oriente e Occidente.
Abbiamo raccontato la settimana scorsa del viaggio propiziatorio della mostra, effettuato in Terra Santa da alcuni membri di “Presenza”. “Nel mandato del nostro Vescovo per l’organizzazione e promozione della mostra – spiega Graziano Ferrari – si afferma che «l’importanza delle nostre tradizioni deve trovare concretezza in azioni e iniziative che portino ad un arricchimento per tutti». La mostra è la risposta a questo appello. L’associazione Presenza persegue ideali di tutela della libertà e dei diritti individuali e collettivi dei cittadini, favorendo quale gruppo d’opinione i principi propri di una moderna civiltà: sussidiarietà, solidarietà, responsabilità, sviluppo del capitale umano, bene comune”.
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