«OL3», torniamo a confrontarci

Dal 9 novembre a Reggio cinque incontri sulla Dottrina Sociale della Chiesa

Ripartiamo per il quarto anno pastorale con l’iniziativa formativa dell’Ufficio di Pastorale Sociale che in collaborazione con l’Associazione OL3 si propone di far conoscere e condividere con tutti la bellezza della Dottrina Sociale della Chiesa. Ci siamo lasciati alle spalle un anno particolarmente fruttuoso nel corso del quale abbiamo incontrato tanti volti nuovi in diverse parti della Diocesi, tra cui Sassuolo, Castelnovo ne’ Monti e alcune zone del Vicariato Urbano. In giugno, inoltre, ci siamo poi ritrovati tutti per un’intera giornata di riflessione centrata sul tema della Persona. Torniamo allora dopo la pausa estiva a confrontarci e a rilanciare i contenuti di questo grande, ma, per lo più sconosciuto patrimonio, che è l’insegnamento sociale della Chiesa (si veda, sopra, il calendario dei nuovi cinque incontri a San Pellegrino, Reggio).

In queste serate cerchiamo di fornire principalmente strumenti che abbiano come punto di partenza non tanto una riflessione economico-sociologica, ma un contenuto che riflette le verità su cui la nostra fede si basa. Accostarsi alla Dottrina Sociale della Chiesa significa interrogarsi più approfonditamente sul modo in cui la nostra fede ha a che fare con la nostra vita reale. Significa farsi portatori di un nuovo sguardo sul mondo. La nostra intenzione non è quindi quella di rendere partecipe il pubblico di nostre riflessioni sui problemi del mondo a partire dalle scienze sociali, ma semplicemente quella di trasmettere quello che la Chiesa, che ci è Madre e Maestra, ha già sistematizzato in una serie di insegnamenti. Si tratta solamente di riscoprirli. Può non risultare sempre semplice a prima vista e occorre investire in questo, ma siamo convinti che sia un investimento che vale la pena fare perché significa investire sulla qualità della nostra vita di fede. Ci possiamo infatti accontentare di una vita di fede non incarnata? Questo capita quando non sappiamo dare un significato spirituale a quello che la realtà ci dice quotidianamente, quando viviamo come se Dio non avesse preso la nostra carne e non ci avesse raggiunto là dove operiamo e viviamo.

Continua a leggere l’articolo di Chiara Franco su La Libertà del 31 ottobre

 

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