“Quando gli italiani
non sanno cosa dirsi,
se lo dicono al telefono cellulare”
Anonimo
Non chiamatelo telefonino, se no s’incavola!
Ho letto recentemente su un quotidiano la scheda tecnica di uno di questi telefonini. Diceva così: “Cellulare RAZR2 V8; fotocamera a 2 Mpixel, memoria interna da 2 Gb, browser Opera 8, connettività USB, mini-USB e bluetooth. La luxory edition è in oro a 18 e 24 carati”.Telefonino?
Uno che si presenta così trattato con il diminutivo e la lettera iniziale minuscola? Non scherziamo per favore, se no s’incavola davvero!
Chiamiamolo Telefono, senza diminutivi e con tanto di lettera iniziale maiuscola: anzi, per dirla tutta, chiamiamolo Telefono Cellulare, con nome e cognome per esteso, perché se s’incavola sono guai seri.
Potrebbe mollarci da un momento all’altro, fare le valigie e andarsene via portandosi dietro tutti i suoi Mpixel, Gb, browser, USB, mini-USB e addirittura i bluetooth.
Lasciandoci in braghe di tela.
Perché ormai il Cellulare, come il Nostro accetta di essere chiamato in modo affettuosamente abbreviato, fa parte integrante della nostra vita.
Non tanto per me che l’ho conosciuto da poco, ma per tutti coloro che ci vivono a stretto contatto ormai da tempo e hanno instaurato con lui un rapporto che va oltre un normale rapporto di amicizia: tanto da arrivare a portarselo dietro anche quando vanno in bagno, cosa preclusa di solito anche agli amici più cari.
Un mio conoscente, di Telefoni Cellulari ne ha sette; non ci credevo, ma me li ha fatti vedere, erano davvero sette.
Una volta in una cena di gala mi trovai davanti sette bicchieri. Feci la conta: uno per l’aperitivo, uno per l’acqua, uno per il vino bianco, uno per il rosso, uno per lo spumante, uno per il liquore; rimaneva fuori dalla conta il settimo al quale non riuscivo dare una destinazione. La cosa si risolse quando portarono il sorbetto.
Ho fatto la conta anche con i cellulari del mio conoscente: uno per la famiglia, uno per l’amante, uno per gli amici, uno per il lavoro, uno per il circolo sportivo, uno per l’estero; rimane fuori il settimo al quale non riesco ancora a dare una destinazione che risolva il problema e che assolva al ruolo del sorbetto nel caso dei bicchieri.
A parte gli scherzi, il Cellulare è ormai diventato “indispensabile” e “assolutamente necessario”.
Andiamoci piano quindi a chiamarlo telefonino.

Continua a leggere l’articolo di Franco Zanichelli su La Libertà del 31 ottobre