Reggio Emilia, concerto “Soli Deo Gloria”

Per ricordare Rossano Cilloni, Francesco Giudici e Olga Sassi, mecenati di Soli Deo Gloria, offrono alla Città una vera chicca con l’esibizione del Motus Mandolin Quartet, un quartetto di mandolini di fama internazionale, 
che interpreterà, con un concerto monografico, le musiche del napoletano Raffaele Calace. Con la presente sono a trasmettere qui sotto e negli allegati (locandina invito, programma di sala dettagliato e una fotografia degli interpreti)  tutte le informazioni relative al concerto di Soli Deo Gloria. Organi, Suoni e Voci della Città XIV edizione  2018 che si terrà domenica 28 ottobre 2018, ore 17 Reggio Emilia Sala Conferenze del Museo Diocesano via Vittorio Veneto.

Concerto in ricordo di Rossano Cilloni Offerto da Francesco Giudici e Olga Sassi
 
Motus Mandolin Quartet
Nunzio Reina: mandolino
Michele De Martino: mandolino
Raffaele La Ragione: mandola
Salvatore Della Vecchia: liuto cantabile
 
Ingresso libero
 
 
Il programma:
 
Raffaele Calace
(Napoli, 1863 – ivi,1934)
 
Minuetto Lento op. 59 al dott. Kengi Kika
 
Danza Spagnola op. 105* ad Ermenegildo Danovaro
 
Idillio op. 58 a mio figlio Enzo
 
Danza Caratteristica op. 61 al signor T.O. La Roche
 
Danza Esotica* op. 165
 
Elegia op.131* in memoria di Ludovico Sangermano
 
Saltarello op. 79* A Tsunehiko Tanaka
 
Fantasia Poetica op. 56* a mia figlia Maria
 
Tarantella op. 18* a Domenico Mazzella
 
 
Il compositore Raffaele Calace (Napoli, 1863 – ivi, 1934)
 
Raffaele Calace è senza dubbio il personaggio di spicco di tutta la sua famiglia, grazie alla sua molteplice attività di compositore, concertista, editore, liutaio, oltre ad essere senza dubbio il nome più conosciuto tra i mandolinisti di tutto il mondo. A partire dal 1905, dopo la partenza per gli Stati Uniti del fratello
maggiore Nicola, assume il controllo e la piena responsabilità della bottega precedentemente gestita insieme al fratello riuscendo così a svelare in pieno tutte le sue qualità artistiche. Va considerato
come il liutaio più importante della famiglia perché, dedicandosi alla costruzione degli strumenti a plettro, crea il moderno mandolino da concerto, che si distingueva per la tastiera allungata fino al ventinovesimo tasto. Inoltre trasformò il mandoloncello, strumento adatto essenzialmente alla musica d’insieme, in liuto cantabile, aggiungendo una coppia di corde acute ed ottenendo così uno strumento dalle possibilità solistiche. Successivamente creò anche l’arciliuto, uno strumento che permetteva alle orchestre a plettro di sostituire il contrabbasso. Proprio per valorizzare le possibilità di questi strumenti, e per non attingere quindi ad un repertorio costituito prevalentemente di trascrizioni di brani composti per altri strumenti, si dedicò allo studio della composizione e dopo aver studiato sotto la guida di
Paolo Serrao e Francesco Ancona, si diplomò al conservatorio di Napoli. Grazie al suo ingegno artistico (circa 200 opere dedicate agli strumenti a plettro), possiamo dire che egli si è assicurato una fama di eccellenza nella memoria degli esecutori di tutto il mondo, che arriva fino ai nostri giorni. Oltre l’attività liutaria, che va sempre di più espandendosi conquistando mercati d’oltreoceano (Stati Uniti, Asia e Oceania), nel 1905 fonda la rivista Musica Moderna che terminerà le pubblicazioni nel 1910. La rivista si occupa soprattutto della vita culturale napoletana attraverso cronache, rubriche e concorsi, sia letterari che musicali. Fattore importante è sicuramente la presenza di musiche, sia canzoni che brani strumentali, che costituiscono un repertorio molto ricco e musicalmente interessante. Suoi collaboratori in questa esperienza alcuni tra i più importanti musicisti napoletani come Francesco Ancona, Raffaele Caravaglios, Costantino de Crescenzo, Camillo de Nardis, Nicola d’Arienzo, Vittorio Monti, Gennaro Napoli, Paolo Serrao, oltre a poeti e pittori napoletani dell’epoca. Spesso allegate alle pubblicazioni della rivista troviamo le Piedigrotta Calace, a testimonianza del fatto che anche i compositori ‘colti’ non erano indifferenti al fenomeno della canzone napoletana, che proprio in quegli anni visse il suo
periodo di massimo splendore. Come detto fu anche editore e la casa editrice musicale che egli aveva creato, «Edizioni Raffaele Calace», forse era per lui solo un pretesto per aiutare gli amici ed incoraggiare i giovani musicisti; da un catalogo della casa ci rendiamo conto però delle numerose pubblicazioni (circa 500 numeri d’opera!) divise in numerose formazioni, anche non esclusivamente mandolinistiche: chitarra sola, duetti a 2 voci, opere liriche, pianoforte, violino e pianoforte. Dal punto di vista esecutivo le notizie storiche hanno tramandato la sua unicità come virtuoso di liuto cantabile, strumento evidentemente a lui molto caro e del quale ne ha curato in maniera particolare tutti gli aspetti possibili. Non si è in grado di determinare le ragioni della scelta liutistica di Raffaele Calace; è plausibile che la statura del fratello maggiore Nicola come esecutore-mandolinista abbia intelligentemente sconsigliato un inutile confronto familiare, ma è anche probabile che, al contrario, la scelta fosse dovuta ad una precisa vocazione. Così il mandolinista americano Samuel Adelstein scrive nelle sue memorie: «[…] Ho anche sentito un eccellente circolo di Napoli, sotto la direzione di Nicola Calace, mandolinista molto raffinato. A questo circolo erano associati Francesco Della Rosa, famoso mandolinista, e Raffaele Calace, il più grande liutista del mondo». E ancora prosegue: « […] Cinque anni fa, durante una seconda visita, feci costruire su speciale ordinazione uno strumento […] da Raffaele Calace, che vi scrisse la seguente dedica “Raffaele Calace, Ricordo Liuto fabbricante speciale per il carissimo amico Samuel Adelstein, 1895, Napoli. Raffaele Calace”. Raffaele Calace è il miglior liutista in Europa e con il suo liuto suonò per
me uno dei concerti di De Beriot, una composizione molto difficile a causa dei notevoli allungamenti e della necessità di diteggiare corde così grosse; ciononostante l’esecuzione fu impeccabile (Calace ha composto e dedicato a me “Fantasia Capriccio”, per liuto solo). […] ». Abbiamo inoltre la notizia di una rappresentazione, nel Gennaio 1906, del «Don Giovanni» di Mozart al Teatro San Carlo di Napoli, diretto da Pietro Mascagni. Ecco l’articolo riportato su «Musica Moderna»: « […] Però, finalmente, sabato sera abbiamo avuto la prima attrattiva, il primo spettacolo, relativamente, interessante. […] Il Don Giovanni, l’opera di Mozart che resta sempre un insuperato lavoro artistico. […] Mozart s’è allontanato assai dall’ottone, mentre che molto s’è servito degli strumenti a corda e di quelli piccoli a fiato; ed ha tratto un effetto simpaticamente originale, dal pizzico. Infatti, senza far torto a Verdi egli ha messo in orchestra l’istrumento a pizzico, il mandolino, sostituito ora dal liuto. […] Pietro Mascagni ha diretto con quell’arte e quel gusto squisito che lo distingue; […] La serenata, egregiamente accompagnata, col liuto, dal nostro Raffaele Calace, fu replicatamente applaudita e bissata. I cori…
son sempre cori!». Davvero notevole la sua carriera concertistica, perlopiù affrontata insieme alla figlia Maria che va a ricoprire il ruolo di mandolinista, e per un primo periodo anche con il figlio Vincenzo
quando era ancora un promettente pianista. Le tappe sono le grandi capitali europee, le stesse visitate per le Esposizioni Universali come liutaio (World Columbian Exposition di Chicago, 1893; Esposizione Internazionale di Parigi, 1902; Esposizione Generale Nazionale, Palermo 1891-1892), continuando oltreoceano con il notevole successo della tournèe asiatica conclusasi con il trionfale concerto innanzi all’imperatore del Giappone Hirohito, che gli valse l’appellativo di “Paganini del mandolino” e l’onorificenza del Terzo Sacro Ordine dell’Impero. Davvero innumerevoli sono gli strumenti da lui firmati, finiti ormai in ogni paese, alcuni dei quali di notevole pregio artistico; da segnalare le donazioni di due violini: una fatta a Benito Mussolini e una seconda a Francesco Cilea, direttore del Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli.
 
 
 
Il progetto Raffaele Calace
 
Il progetto è quello di un cd monografico, dedicato alla figura di Raffaele Calace, il personaggio più carismatico della storia del mandolino Italiano. La nostra formazione è quella del quartetto a plettro classico, speculare a quella di un quartetto d’archi, formato però da due mandolini, una mandola ed un mandoloncello/liuto cantabile, strumento brevettato dallo stesso Raffaele Calace. “I quartetti d’archi classici scritti dagli antichi e dai contemporanei, sono evidentemente dei capolavori d’arte: ma non adatti alla vera scrittura del plettro. Questo genere di musica è molto difficile a scriverla, perciò fa d’uopo di ben conoscere la nuova scuola e studiarla, come gli antichi studiarono il quartetto d’archi. Ma se il compositore moderno ne avrà la piena convinzione, apprezzerà la bellezza di questo quartetto e studierà
la tecnica di ogni singolo strumento. Il quartetto classico a plettro entrerà in orchestra con tali nuovi effetti, di cui oggi non abbiamo idea, e che gli scrittori contemporanei non possono immaginare: per esempio unire l’oboe al quartetto, il flauto, poche note del corno, unire il quartetto a plettro a quello di legno” Raffaele Calace, 1912
Oltre ad alcuni suoi quartetti originali, abbiamo deciso di registrare per questo disco alcuni tra i pezzi più significativi del suo repertorio, attingendo, per le nostre trascrizioni, soprattutto dai pezzi originariamente pensati per mandolino e pianoforte, formazione nella quale, sul piano qualitativo, sono evidenziate al massimo le sue doti compositive.
Motus Mandolin Quartet
 
Gli interpreti
 
Nunzio Reina, mandolino
Proveniente da una famiglia di musicisti, ha iniziato lo studio del mandolino all’età di otto anni, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio C. Pollini di Padova. Ha
conseguito, sempre con lode, la specializzazione di II Livello presso il Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. Come solista ha realizzato gli album: Il mandolino: Autori del ‘700 e Raffaele Calace: opere per mandolino e pianoforte, con brani in prima incisione assoluta che riflettono l’interesse di Nunzio per il repertorio originale del mandolino; Terra di fronte e Opera (a) due: Invenzioni per mandolino accompagnato, con opere originali dei compositori Antonello Paliotti e Pierlui Madison Square Garden e Carnegie Hall di New York, Colòn di Buenos Aires, Royal Albert Hall di Londra, Olympia di Parigi). Nel
1997 è stato invitato da Ray Charles a eseguire il brano ‘O sole mio, incluso poi in un album dell’artista statunitense. È docente di mandolino presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari.
 
Michele de Martino, mandolino
Michele de Martino, nato nel 1976, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode in mandolino presso il Conservatorio “C. Pollini” di Padova sotto la guida di Ugo Orlandi e successivamente ha conseguito, sempre con massimo dei voti e lode, la specializzazione “ramo concertistico” di II livello al Conservatorio di Napoli con un concerto interamente dedicato a J. S. Bach con strumenti a plettro storici; ha inoltre conseguito il diploma di pianoforte. È risultato vincitore del 1° premio assoluto al concorso nazionale
per giovani musicisti indetto dall’Ass. Mus. “Napolinova”. Ha tenuto concerti in Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Grecia, Inghilterra, Lussemburgo, Portogallo, Albania, Polonia, Corea del Sud, U.S.A., Argentina, Uruguay, Brasile, Egitto, Algeria, Qatar, Libia, Slovenia, Croazia e Serbia. Ha effettuato numerose registrazioni televisive e radiofoniche sia per emittenti italiane che estere. Ha inoltre inciso per le case discografiche Raitrade, Brilliant Classics, Warner, Intra moenia e Sony music. Recentemente ha collaborato con RON nel CD “Lucio” dedicato a Lucio Dalla. Si è esibito con diverse formazioni in qualità di solista quali: Orchestra del Teatro dell’opera di Roma, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra del teatro Verdi di Salerno, Orchestra del Teatro lirico di Cagliari, Orchestra Janacek di Praga etc. collaborando con direttori quali R. Muti, Z. Metha, D. Oren. Dal 1996 collabora con il Teatro S. Carlo di Napoli. In ambito teatrale ha collaborato con artisti quali R. De Simone, M. Rigillo,
Lina Sastri e Moni Ovadia. Nel biennio 2000 (Spagna), 2001 (Italia) è stato “Primo mandolino” dell’Orchestra Giovanile Europea. Dal 2015 è regolarmente invitato a tenere masterclass presso l’Accademia internazionale di mandolino. Attualmente insegna presso il Conservatorio di musica di Benevento.
 
Raffaele La Ragione, mandola
Nato a Napoli nel 1986, ha intrapreso lo studio del mandolino all’età di 11 anni nella sua città, per poi diplomarsi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Ugo Orlandi, conseguendo successivamente il
Diploma Accademico di Secondo Livello in Mandolino. Il suo interesse per la ricerca musicologica ed il repertorio storico del mandolino lo hanno portato alla laurea in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, con una tesi sulla tradizione liutaria e musicale della famiglia napoletana dei Calace, di prossima pubblicazione. Come solista collabora con varie formazioni orchestrali e da camera, che lo hanno portato ad esibirsi in concerti
in Italia e all’estero (Germania, Austria, Francia, Spagna, Grecia, Croazia, Polonia, Svizzera, Slovacchia, Ungheria, Svezia, Turchia, Cina, Giappone, Corea del Sud). Fra le altre l’Orchestra Mozart, l’Orchestra dell’Opera Nazionale Greca, la Seoul Philarmonic Orchestra ed I Solisti Veneti, lavorando con direttori quali Claudio Abbado, Myung-Whun Chung e Claudio Scimone. Con l’Orchestra di Mandolini e Chitarre Città di Brescia, una delle realtà più interessanti del panorama degli strumenti a plettro, ha inciso diversi dischi monografici, dedicati al repertorio originale per mandolino (Simone Salvetti, Salvatore Falbo, Carlo Munier, Mandolin in Bergamo, Greek Rhapsody). Ha curato il capitolo dedicato al mandolino nel DVD didattico Musica Live (Mondadori, 2009), ed ha collaborato al libro Carlo Munier, il poeta del mandolino (CMI, 2012). Con I Solisti Veneti ha inoltre pubblicato il cd On the wings of Love (Ermitage, 2008). Nel 2014 pubblica, assieme ad Ugo Orlandi, il cd Nicola Maria Calace: Je Reviendrai. Nel Gennaio 2015 è uscito il suo cd Serenata Napoletana, in duo col pianista Giacomo Ferrari, prodotto e
distribuito in tutto il mondo dall’etichetta olandese Brilliant Classics.È anche presidente dell’Associazione Culturale Napoli Novecento, che ha lo scopo di promuovere la ricca tradizione musicale napoletana, con particolare attenzione a quella mandolinistica. 
 
Salvatore Della Vecchia, liuto cantabile
Nato a Napoli nel 1986, Salvatore Della Vecchia compie i suoi studi presso il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella sotto la guida dei maestri Fabio Menditto (mandolino), Maria Pia Ferrara (canto) e
Gaetano Panariello (composizione). E’ inoltre vincitore di molteplici concorsi nazionali ed internazionali. Nel 2007 tiene dei concerti per mandolino solo in occasione delle Giornate Mandolinistiche mondiali, e si esibisce in seguito come solista con diverse orchestre del panorama internazionale, tra le quali la Sinfonica di Xian (Cina). Dal 2007 al 2013 suona Neapolis Ensemble con cui si esibisce in prestigiosi teatri di tutto il mondo (Francia, Spagna, Germania, Belgio, Estonia, Russia, Argentina, Cile, Messico, Uruguay), e con i quali incide tre dischi. Collabora con diverse formazioni
cameristiche a plettro in qualità di solista e primo mandolino; in particolare l’ensemble l’Usignolo ed il Quartetto Partenopeo di cui cura anche arrangiamenti e trascrizioni. Dal 2013 è primo mandolino dei MelisMandolin Quartet con il quale si è esibito al 44° Festival Internacional de Plectro de La Rioja in Spagna ed al Festival Internacional Mandolines de Lunel in Francia. Con la pianista Maria Di Franco compone inoltre il Dual String nel quale sperimenta varie tecniche compositive con l’intento di mostrare la versatilità degli strumenti a plettro, che ben si adattano ad ogni genere musicale. Oltre alla sua formazione classica, Salvatore ha sempre mostrato interesse per vari generi musicali, dalla musica tradizionale a quella pop e cantautorale, dai quali sono spesso influenzate le sue
composizioni. Un’ulteriore passione, quella per il cinema, lo porta a collaborare nel progetto di sonorizzazione di film muti tra i quali Le Voyage dans la lune (Georges Melies, 1902) e Baloo (Victorin
Jasset, 1913) Dal 2015 è componente dell’Orchestra Italiana capitanata da Renzo Arbore.
 
 
La rassegna Soli Deo Gloria. Organi, Suoni e Voci della Città XIV edizione, Reggio Emilia, marzo – dicembre 2018, è promossa in collaborazione e con il contributo di: Comune di Reggio Emilia Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla: Ufficio Beni Culturali, Nuova Edilizia di culto; Museo Diocesano di Reggio Emilia – Guastalla
 
Comuni di:
Albinea
Bibbiano
Casina
Castelnovo ne’ Monti
Quattro Castella
Rubiera
Sant’Ilario d’Enza
San Martino in Rio
Direttore Artistico: Renato Negri
 
In collaborazione con:
Associazione Insieme per il Teatro di Reggio Emilia
Associazione Italiana Santa Cecilia
Associazione Clavicembalistica Bolognese
Biblioteca “Armando Gentilucci” dell’Istituto Superiore di Studi Musicali
di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “Achille Peri – Claudio Merulo”
BIEMSSF – Brescia International Early Music Summer School & Festival
BUS74
Centro Interculturale Mondoinsieme
Centro Studi Musica e Grande Guerra
Centro Islamico di Reggio Emilia
Comunità Ebraica Modena e Reggio Emilia
Confraternita del Santissimo Sacramento della Parrocchia di Rubiera eretta nell’Oratorio
della Santissima Annunziata
Dipartimento di Musica Antica di Brescia
EWMD
Famiglia Artistica Reggiana
Fondazione Solidarietà Reggiana
Istoreco Reggio Emilia
Museo degli Organi Santa Cecilia di Massa Marittima, Grosseto
Palma Choralis® – Research Group & Early Music Ensemble
Parrocchia Ortodossa Romena
Polo Culturale Cappuccini Reggio Emilia
Scuola Diocesana di Musica Sacra “S. Cecilia” di Brescia
Teatro del Cigno
Unione Campanari Reggiani
Venerabile Confraternita dell’Immacolata Concezione e di S. Francesco d’Assisi
 
 
Si ringraziano:
Lhoucine Bazine
Pierpaolo e Federico Bigi maestri d’organo e restauratori
Federico Braglia
Cristina Miriam Chiaffoni
Ivan Mario Cipressi
Alberto Denti
Matthias Durchfeld
Stefano Ferretti
Fabrizio Fiori
Alberto Frizzi
Ginetta Gallusi
Primo Iotti
Lorenzo Iotti
Ahava Katzin
Morad Laaouni
Carlo Lombardini
Fabrizia Magnani
Ferdinando Manenti
Cinzia Merletti
Giuliana Montanari
Luigi Montanari
Ali Nowroozi
Franco Orlandini
Carlo Perucchetti
Silvia Perucchetti
Fausto Pizzocchero
Alessandro Ravazzini
Mohamed Riyad
Olga Sassi e Francesco Giudici
Alberto Sermoneta
Adriana Silvia Serena
Fabio Tasselli
Antonio Vezzosi
Mohamed Youssef
Famiglia Boni Fontana
Famiglia Magnani
Famiglia Terenziani Codeluppi
Famiglia Ovi
Famiglia Pecorari
Famiglia Terrachini Sidoli
Famiglia Visconti Spallanzani
Casa Musicale Del Rio
 
Per informazioni:
Comune di Reggio Emilia
Servizo Servizi Culturali
tel. 0522 456249
Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla
Ufficio Beni Culturali, Nuova Edilizia di culto
tel. 0522 1757930
Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “A. Peri – C. Merulo”
Sede “Achille Peri” di Reggio Emilia
tel. 0522 456782
Reggio Iniziative Culturali
tel. 0522 420804
 
 

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