Guastalla, una nuova pagina

L’ingresso del parroco don Nildo e del vicario don Giovanni

Questa pagina è dedicata a Guastalla e al cambiamento del parroco che ha vissuto in ottobre. Tutte le immagini delle due celebrazioni si possono vedere e ordinare online sul sito de La Libertà (www.liberta.info, sezione Foto 2018).

“Benvenuto tra noi don Nildo”. Con queste parole il sindaco di Guastalla, Camilla Verona, ha accolto a nome della comunità guastallese il nuovo parroco dell’unità pastorale “Beata Vergine della Porta”. Il sindaco ha poi continuato il suo intervento descrivendo la città e la realtà di Guastalla, fatta di tante persone dedite al volontariato e al servizio verso gli altri, sottolineando l’importanza della collaborazione tra chi amministra la cosa pubblica e chi si occupa delle anime e dei cuori della gente.

Insieme a don Nildo Rossi, ha fatto il suo ingresso anche don Giovanni Valentini, come vicario parrocchiale. L’incontro con le persone e con i giovani soprattutto è il punto da cui iniziare la sinergia tra le autorità civili e quelle religiose, hanno convenuto il sindaco e l’emozionato neo parroco, che, ringraziando dell’accoglienza ricevuta, ha chiesto tempo per scoprire la città e conoscere i parrocchiani. Infatti sia don Nildo che don Giovanni sono due “montanari”, come ha sottolineato il sacerdote: il primo ha prestato servizio a Casina mentre l’altro era a Villa Minozzo, due località del nostro Appennino così lontane dalle rive del Po, teatro della loro nuova missione pastorale, iniziata ufficialmente nel pomeriggio di domenica 21 ottobre.

Dopo i saluti istituzionali è iniziata la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Massimo Camisasca in un clima di grande attesa e curiosità come quello che si respirava nel gremito Duomo guastallese, quasi a stridere con l’arrivo in punta di piedi dei due sacerdoti, che si sono presentati con l’umiltà e la semplicità di chi, forse, non era abituato alla maestosità della chiesa di Guastalla.
Dopo le parole rivolte dal sindaco, sono arrivate quelle di monsignor Camisasca, che ha accolto i due esortandoli affinché la gioia per il mandato ricevuto non sia mai sopraffatta dalle paure che questa responsabilità comporta.
Il Vescovo, quasi a voler rincuorare don Nildo, ha sottolineato come anche la liturgia della parola domenicale sembrava fatta apposta per l’occasione dell’ingresso nella unità pastorale.

Continua a leggere l’articolo di Matteo Daolio su La Libertà del 24 ottobre

 

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