Fino al 25 novembre la mostra dedicata al grande sarto Umberto Tirelli
Il 15 settembre a Gualtieri, a Palazzo Bentivoglio, nel Salone dei Giganti, è stata inaugurata una grande mostra antologica dedicata a Umberto Tirelli, nel 90° anno della nascita, intitolata “Vestire i sogni”. Tirelli, sarto di origine gualtierese, ha vestito le opere più importanti della storia del cinema e del teatro di tutti i tempi, divenendo un punto di riferimento a livello mondiale e guadagnando il titolo di “archeologo della moda” per la conoscenza e la capacità di riprodurre abiti di tutte le epoche. La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Museo Antonio Ligabue, Fondazione Tirelli Trappetti, Comune di Gualtieri, Tirelli Costumi e a cura di Gabriella Pescucci, costumista premio Oscar che ha firmato gli abiti di film celeberrimi, da Uomini contro di Franco Rosi a C’era una volta in America di Sergio Leone a The Age of Innocence di Martin Scorsese per ricordarne solo alcuni di un lunghissimo elenco.
La Pescucci oltre ad aver scelto i costumi in mostra ha progettato un percorso espositivo che attraversa la storia della sartoria di Umberto Tirelli dai primissimi anni sino ai giorni nostri, attraverso abiti che hanno fatto la storia del cinema italiano e internazionale. Tra i pezzi più importanti che i visitatori incontreranno a Gualtieri è possibile ricordare il costume indossato da Donald Sutterland nel Casanova di Fellini, o il magnifico abito da sposa indossato da Dominique Sanda in ’900 di Bernardo Bertolucci, il mantello regale di Romolo Valli nell’Enrico IV o, ancora, il costume di Monica Bellucci in Io e Napoleone, Silvana Mangano in Morte a Venezia, Claudia Cardinale in Gruppo di famiglia in un interno, Margherita Bui in Magnifica presenza, Nicole Kidman in Ritorno a cold mountain, Elio Germano in Volevo nascondermi.
Umberto Tirelli nasce a Gualtieri nel 1928. La sua parabola artistica comincia a Milano nei primi anni Cinquanta, nella bottega della Sartoria Finzi, dove avviene il primo fondamentale incontro con Luchino Visconti, dal quale prende avvio un’amicizia profonda. La stagione milanese è prodiga di altri fortunati incontri artistici (Franco Zeffirelli, Piero Tosi e Beppe Modenese) che portano Tirelli a trasferirsi a Roma, dove inizia il lavoro per la sartoria S.A.F.A.S.
Continua a leggere l’articolo di Marcello Stecco su La Libertà del 17 ottobre