Guariti dalla Giustizia riparativa

Al Sacro Cuore intenso incontro con Agnese Moro e Franco Bonisoli

Incontro di altissima bellezza umana e civile quello di domenica 30 settembre al Salone Sacro Cuore di Baragalla, con la presenza di Agnese Moro, padre Guido Bertagna e Franco Bonisoli. Durante il pomeriggio, iniziato alle 15.30 e terminato verso le 18.30, ci viene “condensato” in modo davvero mirabile il lungo percorso che Agnese Moro e Franco Bonisoli hanno compiuto per oltre nove anni, dal 2009 in poi, all’interno di questo Gruppo di “Giustizia riparativa”, coordinato dal gesuita padre Guido Bertagna, dalla penalista Claudia Mazzucato e dal criminologo Adolfo Ceretti. Don Davide Poletti saluta gli ospiti e invita ad un ascolto di “movimenti di cuore” di vita che rinasce, “rinascita” dopo aver attraversato il “dolore”. Perdono, come fatto e atto di Resurrezione.

è un incontro molto desiderato e atteso dall’associazione della Libera Università Popolare “Aperta…Mente” – nata nel 2017 nell’unità pastorale “Padre Misericordioso” – per mostrare come si possa “rompere la catena del male”. Proprio per la tragicità degli eventi da cui scaturisce, il percorso di questo Gruppo di Giustizia riparativa ha affrontato i nodi dell’esistenza umana, e diventa paradigmatico della ricerca della Verità di sé e della pacificazione della propria vita, di cui ha bisogno ogni uomo e ogni donna, credente o non credente.

Padre Guido Bertagna ci introduce alla “cornice” entro cui ha lavorato il Gruppo, di cui Agnese Moro e Franco Bonisoli sono efficaci rappresentanti, e si coglie nelle sue parole la tenacia di chi ha lavorato a lungo ed è partito molto tempo prima per preparare quegli incontri, tessendo una rete mirabile e delicatissima, convinto che solo ritrovando il senso e il gusto di raccontare la propria storia e trovando con pazienza le parole, possa avvenire un’uscita da quel congelamento ove le memorie non condivise restano rinchiuse e la solitudine non permette che il dolore diventi fecondo per le generazioni future.
L’ascolto di chi ha sofferto, di chi è stato tragicamente e irreparabilmente colpito e di chi ha colpito, permette una rivisitazione comune del dolore inferto e subìto… vero esodo verso l’altro con un inevitabile cammino nel deserto… perché è fatica diventare liberi…comporta un esodo verso l’altro, come ci ha mostrato la “Giustizia riparativa”, riprendendo il cammino dell’Ubuntu che si stava compiendo negli anni ’90 in Sudafrica, trovatosi a gestire la transizione verso un nuovo modello di convivenza.

Continua a leggere l’articolo di Mariagrazia Medici su La Libertà del 17 ottobre

 



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