Luciano, Marzia e Lorenzo: parla la Terra dei Fuochi

Venerdì 14 settembre si è tenuto, presso la parrocchia di San Prospero Strinati (unità pastorale Oscar Romero) un incontro-testimonianza sulla “Terra dei Fuochi”. Con questo termine, coniato all’inizio degli anni 2000 da un blog napoletano, si indica una vasta area situata nell’Italia meridionale, che si estende in Campania, a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, in relazione all’interramento di rifiuti tossici e rifiuti speciali, e all’innesco di numerosi roghi di rifiuti, tutte circostanze con un potenziale impatto sulla salute della popolazione locale. Da anni ormai queste zone registrano un tasso di tumori superiore alla media nazionale. La testimonianza è stata portata da una coppia che vive nella Terra dei Fuochi, Marzia e Lorenzo, genitori di Antonio, morto a 8 anni a causa di una patologia oncologica, e da Luciano, padre di Sara, bimba morta a 12 anni per cause analoghe.

In entrambi i casi, si è trattato di tumori che tipicamente si riscontrano in persone di età avanzata che sono state per decenni esposte a gravi circostanze ambientali. È risultato quindi chiaro, sia ai medici che alle famiglie, che le morti di questi bambini sono proprio state causate dal deterioramento delle condizioni ambientali dovuto ad anni di smaltimento illegale di rifiuti in quelle zone sotto varie forme, smaltimento quasi sempre gestito dalla criminalità organizzata.

Leggi tutto l’articolo di Enrico e Cecilia su La Libertà del 3 ottobre

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