“Vagabond” di Maria Teresa Pantani vince il concorso dialettale “La Giareda”

E’ stata la poesia “Vagabónd” di Maria Teresa Pantani ad aggiudicarsi il trofeo “la Giareda”, primo premio del concorso di poesia dialettale legato alle celebrazioni della Madonna della Ghiara. Mercoledì 5 settembre, in sala del Tricolore si sono svolte le premiazioni del concorso, giunto quest’anno alla 39esima edizione, a cui hanno partecipato 22 autori con 31 componimenti poetici.

La cerimonia è stata aperta dall’assessora a Cultura della legalità e città storica con deleghe al commercio e attività produttive e turismo del Comune di Reggio nell’Emilia, Natalia Maramotti, che ha sottolineato il “profondo valore culturale della manifestazione” e ha evidenziato “la ricchezza espressiva e lessicale del dialetto”.

Presenti anche i membri della commissione giudicatrice: Giuseppe Adriano Rossi, presidente, Antonio Casoli, Giuliano Bagnoli, Lorenzo Ferrari, Aurelia Fresta, Giustina Fossa, Rosa Dalla Salda, Giuseppe Francesco Sassi, Lucia Gramoli.

Premiazione di Maria Teresa Pantani

La poesia “Vagabond” si è classificata prima perché – queste le motivazioni della giuria – “con delicatezza viene proposto dall’autrice la figura di un senza dimora – “homeless” in inglese -, la cui casa è un mucchio di cartoni; egli vive con grande dignità e riservatezza la sua vita difficile. La poesia denota altresì sicurezza nell’uso del dialetto”.

Il secondo premio, la Medaglia d’oro del concorso, è stato assegnato alla poesia “Int al tasèll” di Angela Villa Ruscelloni. Nel poema un’anziana donna va a riscoprire tanti ricordi personali, tra cui fotografie e lettere,  gelosamente conservati nel solaio che le consentono di tornare indietro nel tempo: l’infanzia, la giovinezza, l’innamorato caduto in guerra. Una lacrima scorre sul volto, poi la voce del nipotino la richiama alla realtà.

Terza classificata e insignita della medaglia d’argento la poesia “Col che me ‘vrev” di Giuliano Romoli. Nel poema, l’autore “esprime una serie di desideri, da quelli più semplici- come una bottiglia che invece di svuotarsi si riempie – a quelli più impegnativi: dal potersi svegliare in un paesaggio completamente innevato, alla cessazione del dolore e dell’odio nel mondo, fino ad una morte con accanto il Signore”.

Premiazione di Annalisa Bertolotti

Il premio per la miglior poesia di argomento cittadino in memoria di Alfredo Gianolio, storico componente della Commissione giudicatrice, è andato al componimento “Al Büs ‘d la Jäcma” di Annalisa Bertolotti che ricorda come “chi voglia sicure previsioni meteorologiche si deve affidare alle indicazioni che provengono dall’osservazione del Büs ‘d la Jäcma: non sbaglia mai. Lo scrive l’autrice in questo simpatico e vivace componimento focalizzato sulla nostra città e che denota sicuro uso dei termini dialettali”.

Tre i premi messi a disposizione dalla Fabbriceria del tempio della Ghiara per le più significative poesie che sottolineino gli aspetti religiosi della ricorrenza. I premi sono stati assegnati ex-aequo alle poesie “E mirâchel ad Marchîn” di Angiolina Casoni che  ripercorre le vicende della miracolosa guarigione del sordomuto Marchino che tanto pregò la Madonna della Ghiara; “Gli arzàn in festa per la nativité ed la Vergin Maria” di Francesco Cappellini che descrive il clima di festa che contraddistingue l’8 settembre in città ed invoca su di essa la protezione della Madonna; “Sót a ‘na vêcia castégna” di Maria Angela Pantani, in cui una giovane si perde nel bosco al rientro dalla Messa; trova rifugio in un secolare castagno e nella notte recita il Rosario contando la “Ave Maria” facendo mucchietti di dieci castagne.

La Commissione ha inoltre ritenuto degne di segnalazioni le poesie “Vulen damand al parpaj” di Giacomo Borgatti e “Sïri ‘d burghêda” di Annalisa Bertolotti per la pregnanza del contenuto e la sicurezza nell’uso del dialetto.

I testi sono stati letti da Franco Ferrari, lettore ufficiale del Centro studi sul dialetto reggiano di Albinea.

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