«La vita è una corsa buona verso Gesù e verso i fratelli»

Le parole del Papa ai giovani italiani riuniti a Roma

Correre forte, in avanti, senza paura. Più veloci degli adulti, superando il loro passo timoroso. Correre perché il cuore batte all’impazzata, non perché non si ha mai tempo per le troppe cose da fare. Correre verso le periferie, per costruire un’umanità fraterna, perché il mondo ha bisogno di fratellanza. Dal tramonto romano all’alba di “quella mattina inimmaginabile che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità”: è l’itinerario, esigente, proposto da Papa Francesco ai 50mila giovani che da 195 diocesi italiane hanno camminato insieme in pellegrinaggio per convergere sulla Capitale da mille strade, come recita il motto dell’iniziativa organizzata dal Servizio nazionale della Cei per la pastorale giovanile. La figura scelta, nel saluto finale al Circo Massimo (sabato 11 agosto), come faro per le scelte dei giovani – aspettando il Sinodo che ad ottobre sarà a loro dedicato – è quella di Giovanni: il discepolo che arriva primo al sepolcro vuoto di Gesù “certamente perché è più giovane, ma anche perché non ha smesso di sperare”.

Insieme a lui, dialogando a braccio in risposta alle domande dei giovani, il Papa ha citato come esempio il santo di cui ha scelto di portare il nome: Francesco d’Assisi, un giovane che, sognando in grande, ha cambiato la storia dell’Italia.
Il clericalismo “è una perversione”, e la Chiesa “senza testimonianza è soltanto fumo”, l’altro monito nel “botta e risposta” con i giovani. “Non abbiamo paura!”: l’invito prima del congedo riecheggia le parole di Giovanni Paolo II ma con un “noi” ancora più inclusivo. “A tutti voi auguro la buonanotte, e domani arrivederci in piazza San Pietro”, ha detto ancora a braccio il Papa prima di lasciare il Circo Massimo, dando lui stesso ai giovani l’appuntamento per la mattina di domenica 12 agosto in piazza San Pietro, preceduto dalla Messa con il cardinale Gualtiero Bassetti. Prima, però, c’è la Notte bianca da vivere in una ventina di chiese, con momenti di arte, cultura e spiritualità.

Continua a leggere tutto l’articolo di Maria Michela Nicolais su La Libertà del 22 agosto

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *