Commemorati i 9 caduti delle Reggiane uccisi nel 1943

E’ stato commemorato sabato 28 luglio, presso il Tencopolo, il 75° anniversario dell’eccidio delle Reggiane, perpetrato il 28 luglio 1943 – tre giorni dopo la caduta del fascismo – e che vide la morte di 9 lavoratori: un’operaia, Domenica Secchi, e otto operai, Antonio Artioli, Vincenzo Bellocchi, Eugenio Fava, Nello Ferretti, Armando Grisendi, Gino Menozzi, Osvaldo Notari, e Angelo Tanzi.

La cerimonia ha visto la deposizione di una corona presso la lapide che ricorda le nove vittime del piombo dell’esercito del governo badogliano – in realtà furono dieci in quanto Domenica Secchi era incinta e con lei morì la creatura che portava in grembo – e la benedizione impartita da don Gaetano Incerti, storico cappellano delle Reggiane. Il decano del clero reggiano-guastallese, che compirà 99 anni il prossimo 12 agosto, ha accompagnato la preghiera con una lucida riflessione.

L’elevato valore umano, politico e sociale del sacrificio dei nove lavoratori delle Reggiane consiglierebbe una posizione più consona e meno defilata della lapide e una maggiore leggibilità dei nomi dei caduti.

Alla deposizione della corona, avvenuta alla presenza delle autorità, tra cui mons. Tiziano Ghirelli, e dei gonfaloni, hanno fatto seguito nella sala conferenze del Tecnopolo gli interventi  del vicesindaco Matteo Sassi, del presidente della Provincia, Giammaria Manghi, e del segretario UST CISL Emilia Centrale Andrea Siriani.

gar

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